Una delle sue ultime mostre sulle stampe antiche, al palazzo Molinari di Morra De Sanctis, in provincia di Avellino, è stata significativa e avvincente che gli spettatori conserveranno sempre quel fragile stupore per la meraviglia vista e la malinconia del tempo passato. Collezionista d’arte da decenni, Domenico D’Acunzo, Mimmo, così chiamato dagli amici, organizza mostre della sua collezione di stampe come strumento fondamentale per attirare l’attenzione sulle stampe e riposizionarle come preziose opere d’arte.

Ha scritto anche un breve libro didattico, Breve Storia della Stampa d’Arte, per avvicinare i ragazzi delle scuole secondarie a quest’arte considerata dai più secondaria e minore, partendo dalla xilografia, la più antica incisione su legno fino ad arrivare alle nuove tecniche, come la litografia e fotocalcografia.
I collezionisti d’arte sono da sempre linfa vitale poichésenza di loro il mondo dell’arte non sarebbe in grado di eccellere e gli artisti non sarebbero in grado di sopravvivere.
Com’è iniziata la sua passione per il collezionismo?
La passione per il collezionismo risale a una decina di anni fa. Ho iniziato a mettere insieme oggetti d’arte varia per avere qualcosa di bello in casa.

Soldato seduto su ripiano e due figure
1656 – 1657
Serie: Diverse figure
Acquaforte e Puntasecca.
Da quanto tempo colleziona stampe?
Le immagini, le figure, hanno avuto da sempre una mia predilezione, ricordo che da ragazzo avevo dei poster con immagini dei miei hobby preferiti. Nel tempo dai poster sono passato alle stampe d’arte.

Chateaudun 1612 – Lione 1656
Trionfo di Davide
1649 su dipinto di Raffaello Sanzio
Serie: Sacre storie
Acquaforte
Qual è stata la prima opera che ha acquistato?
Una stampa dove dei piccoli alunni sono a lezione, in un ambiente del passato.
C’è qualche particolare tipo di incisione che ama?
L’incisione che preferisco è quella fatta combinando le tecniche del bulino e dell’acquaforte.
Dove reperisci i suoi pezzi?
Ci sono delle mostre-mercato con cadenza periodica per lo scambio-vendita di stampe alle quali cerco di non mancare. Nei negozi di antiquariato si trova qualche stampa, così come negli occasionali mercatini di cose vecchie.
Compra le stampe come investimento o semplicemente per avere qualcosa che le piace?
Le stampe le acquisto principalmente per avere qualcosa che piace, se poi nel tempo avranno un incremento di valore certamente non dispiace.
Le stampe acquistate in passato aumenteranno di valore nel tempo?
Il mercato dell’arte risente molto delle congiunture economiche che una società vive. Il periodo di crisi che stiamo attraversando ha colpito duramente questo settore che oggi esprime prezzi ai minimi. In futuro, con l’auspicio di una ripresa economica, potremmo assistere ad una ripresa d’interesse per l’arte e un aumento di richiesta inevitabilmente porta con sé una ripresa dei prezzi.
Quali artisti o stampa vorrebbe collezionare nel prossimo futuro?
Vorrei arricchire la mia collezione con pezzi di prestigio frutto del lavoro dei principali artisti del settore. Desidero avere una stampa di Albrecht Durer, padre dell’incisione europea sia per quanto riguarda la xilografia che la calcografia o una stampa di Antoine Waterloo, probabilmente il più autorevole per i paesaggi e come non desiderarne una di Rembrandt ineguagliabile nel trasferire contrasti di chiaro-scuro.
Questo tipo di incisioni vengono ancora usate?
Sì, le stampe vengono prodotte tuttora e usate tutte le tecniche. Oggi sono pochi gli incisori che si dedicano al bulino o all’acquaforte, prevalgono lavori con le tecniche sviluppatesi sul finire dell’Ottocento che hanno come base la fotografia.
Comprerebbe qualche stampa da qualche artista emergente scovato sul web?
Certamente. L’acquisto per me è una questione di “suscitare interesse”, laddove fosse interessante, sicuramente l’acquisterei.
Come fa a sapere di più su un oggetto della sua collezione? Fa qualche ricerca particolare?
Quando acquisto una stampa ricerco sempre notizie su di essa. Oggi con l’ausilio di internet si può accedere alla consultazione di testi in maniera più comoda e veloce.
C’è un pezzo della sua collezione cui è maggiormente affezionato e perché?
No, non ho un pezzo in particolare a cui sono affezionato. Ci sono però alcune che non cederei.
Dietro qualche opera si nasconde qualche storia particolare?
Tra quelle in mio possesso no, non c’è nessuna che cela una storia in particolare che io sappia. Né per quanto riguarda la storia in sé della stampa, né per quanto riguarda il mio venirne in possesso.
Un aneddoto strano sull’acquisto di una stampa?
Particolare curioso? Sì, l’aver avuto, e non una volta, richieste di spiegazioni circa cosa fosse quel “pezzo di carta” da qualche rigattiere che l’aveva in vendita tra i suoi oggetti e nemmeno conosceva di cosa si trattasse.
Ha scritto anche un breve libro didattico, Breve storia della stampa d’arte, ce ne parli?
La pubblicazione che feci qualche anno fa consiste in un breve manuale didattico descrittivo della storia della stampa, delle sue tecniche, dei materiali e degli strumenti usati. Nasceva con l’intento di presentare, in primo luogo, agli studenti della Secondaria l’arte della stampa, un settore poco esplorato nelle scuole, dimenticato e quasi scomparso dagli interessi artistici degli adulti, addirittura sconosciuto a molti. Compito di un docente è divulgare affinché nasca interesse, quello per le arti tutte, che per troppo tempo sono state trascurate, mentre esse rappresentano il mezzo più significativo che abbiamo per crescere e migliorare come esseri umani.

Parigi 1624 – Parigi 1679
La reine prend le partie de la paix
1621 – 1625 da dipinto di Pieter Paul Rubens, su disegno di
Jan Marc Nattier
Serie: Ciclo di Maria de’ Medici
Acquaforte

Woerden 1603 – Parigi 1655
Visse a Roma dal 1629 al 1641. In questa stampa è ritratto un
Paesaggio italiano, un albero in primo piano, figure lungo la strada (olio su tela) dal dipinto l’incisore Stefano Castellari (Imola 1780 Bologna 1821 ?) realizzò la lastra di stampa.
Serie: Paesaggi italiani
Puntasecca e bulino
Testo e foto di Nicola Garofano