Disegni, ceramiche, opere scultoree in sospensione. L’universo di Fausto Melotti, a più di 30 anni dalla sua scomparsa, continua a incantare e la celebre galleria Tonelli a Milano lo mette in mostra in questi giorni. L’artista di Rovereto ha un forte legame con Milano: qui aveva frequentato Brera, qui aveva esposto a una delle Triennali, qui aveva lavorato alla Richard Ginori con Gio Ponti.
Dopo la bella mostra alla Triennale l’anno scorso, ora i Tonelli (fino al 28 febbraio) ci portano Sul Disegno, un percorso espositivo che parte dai disegni ritrovati e recentemente acquisiti.
Sono 20, per “Linee”, di cui diciassette realizzati dall’artista per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (1975) e “Linee secondo quaderno” (1978), mai esposti prima assieme e databili ai primi anni Settanta, uno dei periodi più fecondi dell’artista trentino.
Il percorso espositivo è arricchito da una serie di sculture e ceramiche, che testimoniano della geniale versatilità dell’artista.
Curata da Marco Meneguzzo, la mostra è arricchita da una ventina di sculture e ceramiche, come il Vaso Sole del 1950, i Bambini del 1953, il Cavallino del 1960, Il grande Contrappunto Piano, nella versione unica, del 1973, uno dei lavori più famosi e importanti dell’artista, o ancora vasi, ciotole e altre ceramiche degli anni Cinquanta/Sessanta.
L’occasione per focalizzare l’attenzione sul disegno di Melotti è data dalla recentissima acquisizione di un gruppo di disegni molto omogeneo: dei venti esposti, ben diciassette sono stati utilizzati per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (rispettivamente nel 1975 e nel 1978) per la casa editrice Adelphi. Sono raccolte di aforismi acuti, pungenti, lirici e talvolta amari che l’artista aveva voluto raccogliere sinteticamente dopo quarant’anni di lavoro, e alla vigilia dell’ultima, felicissima stagione di attività.
In questo contesto di rinnovata creatività, la pratica del disegno – come della grafica – diventa fondamentale: non tutti sono progetti di sculture, ma tutti possiedono quella particolare atmosfera di sottile narratività, e stilisticamente si ricollegano ai disegni d’anteguerra, molto più di quanto non si possano ricondurre le sculture degli anni settanta e ottanta a quelle degli anni trenta.
A corredo dell’esposizione un volume bilingue (italiano-inglese) edito da Silvana Editoriale, di oltre 150 pagine: un lungo saggio introduttivo del curatore sulla pratica del disegno, precede le singole ampie schede – sempre curate da Meneguzzo – che mostrano apparentamenti e temi ricorrenti nella poetica melottiana, attraverso l’accostamento visivo di disegni e sculture concettualmente vicini a quelli esposti; una biografia “raccontata” curata dalla storica dell’arte Sarah Boglino e una bibliografia completano il volume.
FAUSTO MELOTTI – Sul disegno. A partire di disegni ritrovati per “linee”
Milano, Galleria Tonelli (via Aurelio Saffi 33 angolo corso Magenta) 15 gennaio – 28 febbraio 2018
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45; sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.45 Ingresso libero
Informazioni: tel. 02 4812434; 333 1426971; info@galleriatonelli.it