Ferrari e Barilla, due fari del made in Italy sul grande schermo
Esce oggi per soli tre giorni Ferrari 312B, il film di Andrea Marini sulla monoposto che ha cambiato la Formula Uno.
Nel mito Ferrari la storia l’hanno fatta gli uomini. Quelli che l’hanno inventata (Enzo Ferrari), quelli che l’hanno portata in vetta alle gare di tutto il mondo (Niki Lauda, Jacky Ickx) e quelli che l’hanno amata, come Paolo Barilla e Mauro Forghieri. Questi ultimi due sono particolarmente cruciali nella narrazione del bel film Ferrari 312B che arriva nelle sale oggi per tre giorni in tutta Italia e che racconta di come un imprenditore illuminato, il vicepresidente di Barilla, il brand di food più famoso d’Italia, e il responsabile tecnico della macchina più sognata del mondo, hanno riportato in vita un mito.
Di Ferrari ce ne sono tante, da quando il Cavallino rampante ha iniziato a fare la storia dell’industria moderna italiana, ma è particolare quello che è successo dagli anni 70 in poi. Il film del giovane regista Andrea Marini (The Art of the Prank) è una ricostruzione minuziosa e dettagliata di come la passione ha riportato in vita, e successivamente su un vero circuito, quello di Montecarlo, la monoposto Ferrari 312B che torna in pista dopo 46 anni dall’ultima corsa.
Da sinistra, alcuni dei commentatori del film: Damon Hill, Jackie Stewart, Niki Lauda, Jacky Ickx, Gerhard Berger.
In questo i ricordi degli “attori” di quei mitici anni sono fondamentali. E mentre abbiamo anche testimonianze dirette dei meccanici della grande e operosa provincia italiana, possiamo godere del privilegio dell’ascolto di alcuni leggendari protagonisti di un’epoca: Damon Hill, britannico arrivato alla Formula Uno negli anni 90, Jackie Stewart, l’inglese avversario storico della Ferrari, Niki Lauda, l’austriaco dalla guida fredda, pilota negli anni 70, Jacky Ickx, belga enfant prodige, e Gerhard Berger, l’austriaco giocoso, alla guida della Rossa tra gli anni 80 e 90.
Le musice di Philip Abussi, tutte originali e magistralmente interconnesse con il rombo e le avvincenti scene su pista, sottolineano il lato umano e il lato squisitamente tecnico dell’operazione con cambi di registro a tratti memorabili. Che trovano nella narrazione architettata da Marini un ritmo incalzante e in continua ascesa emotivo, come se si stesse combattendo davvero contro il tempo a fianco di Paolo Barilla, in una sorta di eterno backstage ricco di sorprese, non sempre positive.
Non vi sveliamo la piega che prende la storia, anche perché lo sforzo produttivo fatto da Tarpini Productions e Nexo Digital val bene una visione. E il mondo lo sa, visto che gli 80 minuti di girato sono stati già acquisiti in 50 paesi diversi.
Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it.
Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia.
Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
Arte e cultura dall’Oriente sbarcano a Milano in una peculiare mostra esperienziale che ricrea ambienti giapponesi. Si chiama Botteghe di
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Esce oggi per soli tre giorni Ferrari 312B, il film di Andrea Marini sulla monoposto che ha cambiato la Formula Uno.
Nel mito Ferrari la storia l’hanno fatta gli uomini. Quelli che l’hanno inventata (Enzo Ferrari), quelli che l’hanno portata in vetta alle gare di tutto il mondo (Niki Lauda, Jacky Ickx) e quelli che l’hanno amata, come Paolo Barilla e Mauro Forghieri. Questi ultimi due sono particolarmente cruciali nella narrazione del bel film Ferrari 312B che arriva nelle sale oggi per tre giorni in tutta Italia e che racconta di come un imprenditore illuminato, il vicepresidente di Barilla, il brand di food più famoso d’Italia, e il responsabile tecnico della macchina più sognata del mondo, hanno riportato in vita un mito.
Di Ferrari ce ne sono tante, da quando il Cavallino rampante ha iniziato a fare la storia dell’industria moderna italiana, ma è particolare quello che è successo dagli anni 70 in poi. Il film del giovane regista Andrea Marini (The Art of the Prank) è una ricostruzione minuziosa e dettagliata di come la passione ha riportato in vita, e successivamente su un vero circuito, quello di Montecarlo, la monoposto Ferrari 312B che torna in pista dopo 46 anni dall’ultima corsa.
In questo i ricordi degli “attori” di quei mitici anni sono fondamentali. E mentre abbiamo anche testimonianze dirette dei meccanici della grande e operosa provincia italiana, possiamo godere del privilegio dell’ascolto di alcuni leggendari protagonisti di un’epoca: Damon Hill, britannico arrivato alla Formula Uno negli anni 90, Jackie Stewart, l’inglese avversario storico della Ferrari, Niki Lauda, l’austriaco dalla guida fredda, pilota negli anni 70, Jacky Ickx, belga enfant prodige, e Gerhard Berger, l’austriaco giocoso, alla guida della Rossa tra gli anni 80 e 90.
Le musice di Philip Abussi, tutte originali e magistralmente interconnesse con il rombo e le avvincenti scene su pista, sottolineano il lato umano e il lato squisitamente tecnico dell’operazione con cambi di registro a tratti memorabili. Che trovano nella narrazione architettata da Marini un ritmo incalzante e in continua ascesa emotivo, come se si stesse combattendo davvero contro il tempo a fianco di Paolo Barilla, in una sorta di eterno backstage ricco di sorprese, non sempre positive.
Non vi sveliamo la piega che prende la storia, anche perché lo sforzo produttivo fatto da Tarpini Productions e Nexo Digital val bene una visione. E il mondo lo sa, visto che gli 80 minuti di girato sono stati già acquisiti in 50 paesi diversi.
Per l’elenco delle sale in proiezione, qui.
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