28 Settembre 2017

Fotologica, gli scatti lenti come in un viaggio

Francesco Favalesi e Daniele Zucca, del circolo fotografico Gruppo 98, a Caorso (Piacenza) hanno fatto un esperimento di successo.

28 Settembre 2017

Fotologica, gli scatti lenti come in un viaggio

Francesco Favalesi e Daniele Zucca, del circolo fotografico Gruppo 98, a Caorso (Piacenza) hanno fatto un esperimento di successo.

28 Settembre 2017

Fotologica, gli scatti lenti come in un viaggio

Francesco Favalesi e Daniele Zucca, del circolo fotografico Gruppo 98, a Caorso (Piacenza) hanno fatto un esperimento di successo.

Fotologica è una straordinaria mostra fotografica organizzata dai fotografi Francesco Favalesi e Daniele Zucca, del circolo fotografico Gruppo 98, gruppo cinefotografico che ha lanciato una nuova “sfida” alla fotografia.

Lo ha fatto per una settimana a Caorso (Piacenza), buttando lo sguardo oltre il muro, andando cioè oltre i canoni estetici della fotografia stessa. Dodici autori più un gruppo di fotografi hanno animato il centro emiliano come un punto di partenza per una mostra itinerante lungo il territorio, citiamo letteralmente: “Un percorso in cui i pensieri ricalcano i tempi lenti degni di un grande viaggio, le immagini consumate, digerite nel giro di qualche secondo lasciano spazio alla fotografia stampata…”.

fotologica
Daniele Zucca e Francesco Favalesi ideatori di Fotologica.

E proprio di questo si tratta, attimi, immagini e luoghi. Fotologica non è una semplice mostra di immagini, è un vernissage continuo grazie alla presenza degli autori che settimanalmente incontrano il pubblico approntando mini conferenze.

Diverse sezione introducono alla fotografia e alla sua storia dal minimal al ritratto, dal paesaggio al reportage, dalla sperimentazione all’introspezione. Alessandro Varacca con “abstract cities” cita l’arte contemporanea, in modo particolare Mondrian e Klee con le sue geometrie viste in facciate di condomini e quadrati perfetti fatti di finestre, oppure l’onirica poetica del gruppo Sopra La Riga. Marco Bottelli è uno straordinario reporter e lascia il segno con il suo reportage “a est della mia camera” per non dimenticare il “suicidio” di una nazione.

Luana Rigolli invece con le sue “superfici instabili” sembra intaccare quella stabilità che è data proprio dalla quotidianità. Bruna Martini con “sono così” ha un approccio di tipo filosofico con la fotografia mentre la quotidianità è imperante nell’opera di Stefano Morbelli, un bianco e nero sacro che incornicia il suo “tra luci e ombre”. Adriano Perotti con “l’aria” contamina e osa, sperimenta e non disdegna un perfetto legame tra foto e cornice, l’una prosecuzione naturale dell’altra, tutto l’opposto del naturalista Valter Sirosi che preferisce gli “attimi” senza alcuna spiegazione poiché un attimo è lo sbattere delle ali di un uccellino perfettamente cristallizzato nella paziente attesa dello scatto perfetto. Alessandra Paraboschi, quasi caravaggesca, dimostra che la natura morta non è poi così morta, anzi testimonia un passaggio umano, qualcuno che ha deciso di mettere in posa frutta e verdura, “secret garden, emotional food”. Roberto Seminari e i suoi “frammenti” ripercorrono storie attraverso la ricerca di uno spazio e di un volto che appaiono ad un primo colpo d’occhio come bloccati in un eterno momento circolare. Fabio Pregnolato, fotografo per GQ, propone “different point of view” su vari personaggi noti lavorando febbrilmente sulla posa come anche Gianluca Pontremoli con le sue modelle che “emergono dall’ombra”. Umberto Morini è fortemente evocativo e il titolo del suo progetto è eloquente “le geometrie dell’anima” scatti che riportano la memoria ad un certo linguaggio metafisico.

La fotografia, in sintesi, oggi non si ferma più al semplice scatto che immortala l’attimo, pur esistendo, l’attimo non esiste più, è una foto in divenire, che va oltre, che è già oltre e che rimane fermata solo dai confini di un’inquadratura.

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Enzo Latronico

Enzo Latronico

Sceneggiatore e giornalista, laureato in Scienze dell’educazione e della formazione, Enzo Latronico è il nostro esperto del grande schermo. Ha diretto per il Ministero per i Beni e le attività culturali, il docu-movie "A memoria d'uomo" e ha sceneggiato il film “Solo di passaggio”. Autore dei libri "Ugo Pirro. Indagine su uno sceneggiatore al di sopra di ogni sospetto", “La settima arte della seduzione”, “Gli attori mangiano per finta” e “Quando c’era Maciste”. Fondatore del blog/magazine cinemascritto.wordpress.com, è un appassionato studioso della cinematografia di James Bond. – “Nel guardaroba di un uomo non dovrebbe mai mancare uno smoking”
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