Sono lontani i tempi in cui via Paolo Sarpi a Milano era sinonimo di ristorazione cinese e basta. Oggi la strada della più antica comunità orientale in Italia è un luogo dove si sperimentano incroci di culture, soprattutto a tavola. Anzi, con lo street food. In questo contesto ha aperto da poco in Chinatown Wok’In, un locale intimo dal design semplice che prepara al momento, in un wok fiammeggiante, ricette gustose, veloci e sane. Un’esperienza che sta stimolando già un nuovo format in tutta Italia, visto che la base di queste preparazioni sono spaghetti orientali e un mix di ingredienti di qualità tra verdure, salse, carne e pesce. Perfetta fusion in tema con lo spirito del tempo, “inventata” dal giovane imprenditore (e viaggiatore) italiano Davide Croatto con il suo socio, cinese, Jay Lin.
La cottura nella famosa padella semisferica permette di mantenere intatte le proprietà nutritive degli ingredienti freschi che si mangiano da Wok’In.
I piatti esplorano sapori e contrasti, lascelta è tra una delle combinazioni consigliate o un mix da creare in libertàtra una serie di ingredienti. Le proposte già formulate sono quattro: gamberi con pad thai, una leccornia di origine tailandese, arricchita da zucchine, cavolo cinese, bambù, pomodorini e la salsa curry piccante; pollo con spaghetti di grano saraceno, zucchine, carote, cavolo cinese, germogli di soia, baby mais, salsa teriyaki;
manzo con spaghetti di riso integrali, zucchine, carote, cavolo cinese, bambù, pak choi e salsa Wok’In; verdure con spaghetti di soia, zucchine, carote, cavolo cinese, germogli di soia, funghi shiitake, tofu e salsa di fagioli neri.
L’idea è quella di fornire pietande che si possano anche consumare “take away”, ma anche essere invitanti da gustare sul posto, da cui il nome del locale “Wok’In”
Per creare liberamente il proprio woksi parte dalla scelta della base chepuò andare dagli spaghetti di riso (anche integrali) a quelli di soia, dagli udon al pad thai, alla soba; in aggiunta si possono scegliere gli ingredienticome il salmone norvegese, iltofu, i germogli soia,i funghi shitake.
A dare il tocco finaleci sono le salse realizzate a mano, che vanno a definire il sapore del proprio piatto, tra queste c’è la classica soia o la più originale a base d’ostrica.
Il topping, come ultimo tocco, è a scelta tra mandorle, anacardi, sesamo e erba cipollina.
Il locale di Davide Croatto e Jay Lin è raccolto in un design dalle linee semplici ed essenziali, evidenziate dai colori ufficiali: il nero e il giallo.
Una grande vetrata separa la sala, che ospita un paio di tavoli alti con gli sgabelli, e la cucina a vista. Wok’Inè aperto tutto il giorno per una breve pausa pranzo, uno spuntino veloce, una cena equilibrata da consumare in loco o da portare via, grazie alla confezione take away studiata ad hoc.
Il format rispecchia l’idea contemporanea che i giovani Davide Croatto e Jay Lin, già noti a Milano per aver fondato Fusho, stanno portando nella zona più vivace, gastronomicamente parlando, di Milano. Fusho è infatti il locale che ha conquistato la città con il sushi burrito, che oggi vanta tre sedi meneghine.