L’appuntamento più romantico del mese è previsto per domenica 27 marzo alle ore 18.00 al teatro Oltheatre di Peschiera Borromeo (MI) con i Lucky Fella, un giovane gruppo di polistrumentisti provenienti dai migliori conservatori italiani, interpreti di repertorio popolare e internazionale caratterizzato da originali arrangiamenti con influenze classiche, pop e musical. Un’iniziativa appassionata con cui Oltheatre celebra la giornata mondiale del teatro che si tiene proprio il 27 marzo.
“Parlami d’amore” è uno spettacolo teatral-musicale, con la regia di Laura Amodeo e ideato da Elisa Dal Corso, che porta sul palco sette storie tratte da estratti di romanzi e monologhi di autori contemporanei come Alessandro Baricco, Marina Corradi, Massimo Gramellini, Matteo Bussola, Alessandro d’Avenia e Marco Simi.
E’ una celebrazione narrativa del sentimento più nobile.
I testi si alternano a musiche ispirate alla tradizione popolare del folklore italiano con brani come Ai preat le biele stele (canto friulano), Signorinella pallida, Parlami d’amore Mariù, Nuttate de lune (canto marchigiano), Un bacio a mezzanotte, e altri, ma anche brani popolari spagnoli, come il celebre Francisco Alegre. A questi si aggiungono anche composizioni tratte dalla tradizione Jazz e spiritual (Summertime, Nature boy, Sometimes I feel like a motherless child), e canti popolari francesi (La vie en rose) e irlandesi (Oh Danny Boy).

Amore fecondo, compiuto e incompiuto
Il tema dell’amore viene affrontato in tutte le sue sfaccettature: quello genitoriale, quello sconfitto e irrealizzato, ma anche amore a lieto fine.
Lo spettacolo si sviluppa in tre capitoli.Si parte con “amore fecondo”, l’amore che fa riferimento a quello genitoriale, di un padre adottivo e di una madre. Segue la frustrazione dell’amore sconfitto, “incompiuto” appunto, che resta sogno e desiderio in chi ne rimane vittima. Il finale però viene dedicato alle storie a lieto fine: l’amore “compiuto”, travolgente, quello che cambia l’esistenza e che conquista prima o poi le vite di tutti.
I Lucky Fella uniscono armonie complesse vocali con musica colta e musica popolare creando un sound originale e molto vario.
Si esibiscono dal vivo insieme alla parte narrativa quattro voci, chitarra, fisarmonica, pianoforte, tromba e violino. Per acquistare il biglietto visitare il sito di Oltheatre a questa pagina.
Prezzi e info
Intero 20€ + 1,22 € di prevendita
Ridotto generico over 60 18€ + 1,22 € di prevendita
Ridotto speciale under 25 16€ + 1,22 € di prevendita
Ridotto convenzionati 16€ + 1,22 € di prevendita dedicato a iscritti a newsletter Oltheatre, a biblioteca comunale “G. Gerosa Brichetto” ad associazioni del territorio iscritte all’albo comunale di Peschiera Borromeo.
Cast
Elisa Dal Corso: voce, fisarmonica, pianoforte e voce recitante
Gianluca Cavagna: voce e voce recitante
Maria Dal Corso: voce, violino e voce recitante
Mattia Signaroldi: chitarre
Lorenzo Geroldi: tromba e pianoforte
Regia: Laura Amodeo
Fonica e sound design: Giacomo Uzzani
Ideazione e adattamento dei testi: Elisa Dal Corso
Luci: Alessandro Velletrani
I testi recitati sotto tratti da:
“Novecento” – Baricco
“Figli dei figli” – Marina Corradi
“Avrò cura di te” – Chiara Gamberale e Massimo Gramellini
“La vita fino a te” – Matteo Bussola
“La Ca’” – Marco Simi
“Bianca come il latte rossa come il sangue” – Alessandro D’Avenia
I brani cantati sono:
Nature Boy, standard jazz di Nat King Cole
Summertime, standard jazz di George Gershwin
Sometimes I feel like a motherless child, brano spiritual, Anonimo
Oh Danny Boy, ballata irlandese
Al tramonto – Ralph Towner e Maria Pia de Vito
Francisco Alegre – Juanita Reina
Vasame, brano napoletano, Enzo Gragnanello
No potho reposare, popolare sardo
Signorinella pallida, testo di Libero Bovio, musica di Nicola Valente
Un bacio a mezzanotte, testo di Garinei e Giovannini, musica di Giorni Kramer
Luntane chi luntane, popolare marchigiano
La vie en rose, Édith Piaf e Louis Guglielmi
Parlami d’amore Mariù, parole di Ennio Neri, musica di Cesare Andrea Bixio
Tu vuoi fa l’americano, musica di Renato Carosone e parole di Nicola Salerno