Chiunque abbia passato qualche giorno in Italia negli anni Novanta conosce la sua voce. Perché almeno una volta nella vita ci è capitato di sentire quello spot del gelato Coppa del Nonno che iniziava così: “I feel good, I feel fine. ‘Cause I know my loving heart is all you need. It’s such a joy to see“. Lei è Gisella Cozzo, italo-australiana, da 19 anni a Milano e oggi tornata sulla breccia con una nuova canzone, inno di ringraziamento alla città che l’ha accolta, “Grazie Milano”.

Le scene principali del singolo “Grazie Milano” hanno riflettuto fedelmente il momento che stiamo vivendo: ritorno ad uscire ma sempre con precauzioni. “Non ho voluto togliere mascherina ed è come se fosse stata una realtà catturata in pellicola, dopo tanti giorni di isolamento“, ci ha detto la cantante, che rivela come abbia un rapporto “speciale con Milano, la città mi ha accolto mi ha dato la realizzazione come donna e anche madre, oltre che artista, come dico nella canzone”.
Gisella Cozzo nasce in Australia da una famiglia italiana emigrata. Nel 1984, vince il concorso australiano per voci nuove Young Talent Time, grazie a questo premio studia canto a Londra.
In Italia inizia la sua vita artistica proprio a Milano, dove prosegue lo studio di pianoforte e chitarra e si diploma in teoria e solfeggio. Molte le sue collaborazioni tra cui Kamahl, Marcia Hines, Eros Ramazzotti, Simon Gallagher, Marcella, Riccardo Fogli.
Nel corso della sua carriera è stata anche scelta da Yoko Ono per interpretare la cover di Power to the People scritta da John Lennon per la campagna pubblicitaria di Enel.
“Grazie Milano è come se contenesse un po’ di me nella canzone, quella che sono oggi, ma è anche un ricordo a tutti di quanto dalla moda, alla pubblicità e musica sappia offrire a tanti talenti che fa nascere e sbocciare”..
Grazie Milano, girato nei luoghi emblematici della città, è un modo per rimetter in luce il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele e il Bosco Verticale alternando ambientazioni urbane a spazi di “verde cittadino”.
Il brano è stato registrato a casa durante il periodo di lockdown, scritto e composto da Gisella che ne ha curato anche la produzione. Lo stesso lockdown ha riunito la sua famiglia, riportando a casa da New York, dove studia, il figlio Marcello che ha curato la regia del video. Gli arrangiamenti sono di Carlo Palmas; alle chitarre Gianluca Martino. Il progetto è distribuito da Mamigi Publishing. Il video è stato realizzato interamente con l’IPhone 7 in alternativa ai tradizionali sistemi di ripresa.
Nel video sono presenti i volti di amici e fans; tra questi, quelli noti di Umberto Smaila, Ivan Cottini, Stefania Andriola, Franco Fasano, Moreno Ferrara, Alessandra Puglisi, Pierluigi Montebello e poi, non poteva mancare la sua “Mummy”, da Melbourne.
“A chi non è mai successo di innamorarsi di una città? “Grazie Milano” non è solo un atto d’amore, ma un racconto di vita: la mia. Una città che mi ha dato (e tolto) molto, che mi ha fatta crescere, diventare moglie e madre. E’ la città nella quale ho costruito il mio nido e la mia nuova casa”. E prosegue: “Ho visto soffrire la mia Milano che è stata messa a dura prova. Ho una connessione forte qui, perché così come io sono arrivata e mi sono sentita accolta, così a Melbourne nel recente passato abbiamo avuto tanti italiani che sono tornati a trasferirsi, così come c’era stata l’ondata negli anni Cinquanta”.
Gisella dice che nella musica che fa oggi, “il background di melodia italiana e il mio istinto rock australiano mi hanno aiutato molto”. Certo, vivere con la musica in questo lockdown è stato un po’ strano dice ora: “La città è stata sempre generosa con noi artisti, c’è la musica storica bella, c’è la pubblicità, tanto lavoro. Ma in questi mesi di chiusura, sul web si poteva avere la sensazione che i veri artisti si confondevano con quelli che lo facebano per hobby, a volte l’Italia non offre molto merito nei confronti di chi fa questo mestiere in un modo professionale. Ben vengano i nuovi tentativi, ma bisogna apprezzare chi lo fa per professione”.
Lei stessa dice di essere sempre alla ricerca di nuovi talenti: “Li vado ad ascoltare nei piccoli club, dove a volte mi esibisco anche io. E mi piace soprattutto la musica suonata dai giovani anche se non dico che la trap non è bella. Si tratta della musica del momento che ha un enorme seguito e bisogna rispettare questo successo. C’è anche un cantautorato romano che si fa risentire che è molto interessante”.
Il singolo farà strada. L’orgolgio meneghino tanto in rimonta in questo periodo lo sosterrà: “Stiamo cercando di presentarlo a Milano, siamo fiduciosi di poterlo fare in estate rispettando tutte le misure e sono ottimista. Credo in quello che faccio, adoro il mio lavoro e mi esprimo attraverso la musica. Spero che il messaggio passi. La musica non si ferma, ci sono state tante canzoni nuove, c’è molto su cui elaborare e sono felice di poter far parte di una rinascita con la mia canzone”.
Essenzialmente in Italia quando si parla di musica australiana si fanno i soliti tre nomi: INXS, AC/DC e Kylie Minogue. “Bhe lei è la regina della disco – ci dice Gisella – ma ci sono tanti gruppi rock che hanno accompagnato la mia giovinezza a casa. Come i Little River Band, Air Supply, Moving Pictures, Crowded House, Sky Hooks che erano negli anni 80 eccezionali. Nella loro semplicità e con le poche risorse che c’erano all’epoca sfornavano grandi canzoni”.
L’Australia non era poi così periferica all’epoca: il primo programma tv di musica, non era di MTV ma di una stazione televisiva australiana e si chiamava “Countdown”. Gisella ricorda che David Bowie girò il video di ‘Let’s Dance’ il suo smash hit del 1983 nel deserto del New South Wales, invitando anche degli aborigeni a comparire.
Gisella e la sua voce resterà sempre associata alla musica degli anni Novanta per noi italiani per merito del successo strepitoso di “Joy”. “Sono cosciente che la pubblicità della Coppa del nonno è diventata un evergreen su YouTube e ne sono felice. Ogni giorno so che c’è un nuovo commento e persone che la ricordano. Ovviamente fa parte del mio repertorio anche dal vivo, quest’anno festeggiamo i 25 anni dall’uscita. C’è gente che si emoziona quando la sente, mi viene ad abbracciare. Credo sia anche dovuto al fatto che per anni hanno sentito solo la voce e poi arrivo io e l’associano finalemente a una persona”.