La matrice giornalistica dell’arte fotografica di Paolo Roversi non è mai venuta meno. Nato a Ravenna nel 1947, il grande fotografo italiano famoso nel mondo ha mosso i primi passi come fotogiornalista per l’Associated Press negli anni 70. fin quando il direttore creativo di Elle, Peter Knapp, non gli suggerì di trasferirsi a Parigi per lavorare alla Huppert Agency. Da lì il lavoro a fianco del leggendario Laurence Sackman, inglese che negli anni 80 era al pari di Helmut Newton.
Per Roversi il primo big break arrivò con la campagna di Christian Dior nel 1980. Incontri alla fondazione Sozzani (corso Como, 10 Milano, fino all’11 febbraio 2018) è una retrospettiva che mette in risalto la valenza geometrica e viva allo stesso tempo dei suoi soggetti, per la maggior parte in bianco e nero. Il modello singolo, le immagini vere, la natura, ritratti che vanno aldilà del sapore modaiolo, che raccontano un pittore iconico del suo tempo. Roversi in questa mostra è anche inedito. Perché il set di mutuo ritratto fatto nel 2001 nella Nuova Scozia (Canada) con il grande americano Robert Frank è qui esposto per la prima volta.
Per il resto, per approfondire la sua monumentale produzione, c’è la mostra Storie a Palazzo Reale, sempre a Milano, curata da Alessia Glaviano fino al 17 dicembre 2017.