Arte, mare e terzo occhio, la fotografia, sono gli elementi che compongono l’immaginario espressivo di Godot, ovvero Maurizio Villani, l’artista lombardo-toscano che in queste settimane ha due importanti mostre a Milano e Firenze.
“Ho vissuto l’infanzia in Lombardia, un anno in Liguria e poi da adulto in Toscana, dove mi son fermato per studi, lavori, passioni, per poi frequentare il Dams a Bologna“. Godot ha vissuto appieno gli anni d’oro della stagione delle lezioni di Eco, Squarzina, Barilli, Nanni Marra, Alinovi.

Proprio con Francesca Alinovi, assistente di Renato Barilli, concerta un periodoo di studio al Moma di New York. Al rientro in Italia, la tela per Godot è già troppo limitante. I primi lavori escono dalla bidimensionalità, arriva la multimaterialità di oggetti recuperati, “di mie fantasie delimitate in teche che un abile e paziente corniciaio racchiude”.
Poi la fotografia, che è l’espressione artistica che l’accompagna fino ad oggi. “Il mio impegno, nella mia testa, è cercare di essere testimone del tempo che vivo, per me stesso innanzitutto, provo a desumere quel che recepisco, è un lavoro di antropologo visivo“. Il progetto di portualità in Toscana, con la vita di Godot più spesa sulle barche che in giro per il mondo a raccogliere stimoli artistici, lo tiene impegnato fino al 2012 quando riprende a produrre.
Con le esposizioni di Pietrasanta, Verona e Torino Godot ritorna sulla scena, apprezzato dai critici e comprato dai collezionisti alle fiere come Bologna Fiere e Affordable Art Fair di Milano.

A Firenze, in questo periodo, a cura di Silvia Ferrari Lilienau, sono visibili le sue rivisitazioni fotografiche del reale, secondo percorsi che approdano a immagini come sintesi ultima di un viaggio personale. A Milano, invece, un percorso di scatti sull’inverno e il suo non-colore, pregevoli fotografie di grande impatto e suggestione. Come quella che replica da terra a cielo i resti dell’abbazia cistercense di San Galgano fuori Siena, con un volatile al centro dello scatto. Perfezione naturale di un momento impresso in un gesto artistico davvero alto.
Godot a Firenze “Aspettando Firenze” presso il Borghese Palace Art Hotel, in via Ghibellina 174 fino al 1° aprile.
Godot a Milano “Quando l’inverno diventa arte” presso il Pourquois Pas Lab in via Tito Speri 1 (Maroncelli District) fino al 14 marzo.