Milano, Via Rovigno 14, Bocciofila della Martesana. Spazio e tempo si dilatano sotto il cielo plumbeo di un Novembre tardivo. Oggi sembra di essere in un non luogo che tanto somiglia al 2022 per i dispositivi elettronici apparecchiati sui tavoli della sala ma, l’aria che si respira, ha qualcosa del secolo scorso. Dalle casse distribuite sul perimetro di quello che sembra un campo da bocce o, all’occorrenza, una pista da ballo, risuona chiara e inconfondibile una voce che non ascoltavamo da 10 anni: quella di Francesco Guccini.
Il cantautore modenese, dopo una decade di silenzio musicale, ha infatti deciso di tornare sulle scene con un nuovo disco in uscita per BMG il 18 novembre. “Canzoni da intorto” è un concept album composto da brani che Guccini ha sempre considerato figli suoi, anche se non biologici: una raccolta di 11 canzoni della tradizione popolare che il cantautore dice di non sapere quando ha imparato ma che, in un certo senso, ha sempre saputo. Brani politici, di lavoro, di protesta, di lotta.
Canzoni di tutti e di nessuno che Guccini intonava durante le serate con gli amici quando arrivava il momento di imbracciare la chitarra. Ma perché da intorto? “La locuzione” spiega il maestro “è stata pronunciata da mia moglie Raffella durante il pranzo con i discografici della BMG (…) e significherebbe che le canzoni da me spesso cantate nelle serate con amici, servissero solo ad abbindolare innocenti fanciulle le quali, rese vittime dal fascino di quelle canzoni, si piegavano ai miei turpi voleri e desideri. Ammetto che un paio di canzoni qui presenti, forse, potrebbero essere state usate alla bisogna, ma solo per un paio di volte e non di più.” L’arrangiamento dei brani, curato da Fabio Ilacqua, trova ispirazione nel ricchissimo spettro delle sonorità folk, della musica bandistica e in quella balcanica. In tutto l’album il suono riveste infatti un ruolo complementare rispetto ai testi: entrambi narrano, ognuno con i propri codici, una versione parallela e complementare del testo. Dove non arrivano le parole arriva la musica. E viceversa.
Sulla scelta, se vogliamo controversa, di rendere disponibile l’album solo in formato fisico (CD o vinile) e non in streaming, Dino Stewart di BMG ha sottolineato come questo disco, oltre a rappresentare un tentativo di riscoperta dell’anima analogica della musica “sia un concept album che bisogna ascoltare per intero. Farlo uscire in questa modalità era l’unico modo per valorizzare e distinguere la sua natura.” Della serie: chi mi ama mi segua!
E noi, che Guccini lo amiamo tanto e da tanto, decidiamo di seguirlo tra le 11 tracce di questo suo ultimo sforzo artistico.
Testo di Marilisa Filodoro.
TRACKLIST “CANZONI DA INTORTO”
1. Morti Di Reggio Emilia (di Fausto Amodei)
2. El Me Gatt (di Ivan Della Mea)
3. Barun Litrun
4. Ma Mi (di Fiorenzo Carpi De Resmini e Giorgio Strehler)
5. Tera E Aqua (di Gigi Fossati e Sergio Liberovici)
6. Le Nostre Domande (di Franco Fortini e Margot Galante Garrone)
7. Nel Fosco Fin Dal Secolo
8. Green Sleeves
9. Quella Cosa In Lombardia (di Fiorenzo Carpi De Resmini e Franco Fortini)
10. Addio A Lugano
11. Sei Minuti All’Alba (di Enzo Jannacci)