Ci sono voluti gli inglesi per arrivare a raccontare il nuovo, affascinante percorso degli scavi di Pompei. La cittadina in provincia di Napoli ormai sta vivendo un vero boom ( 4milioni di visitatori all’anno) e il suo appeal a livello mondiale aumenta a dismisura ogni volta che si intercettano nuovi ambienti sepolti.
Pompei – Le nuove verità in onda su Focus Tv (canale 35) racconta i misteri svelati dal sottosuolo della città antica e rivela i sorprendenti risultati delle attività di scavo nell’Insula 10 della Regio IX, del sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. In onda da lunedì 16 settembre, in prima visione esclusiva, in prima serata, il doc è l’evento centrale della prima metà dell’autunno 2024 di Focus.
Pompeii: The New Dig, realizzato da All3Media (principale distributore indipendente del Regno Unito), documenta il diario quotidiano degli scavi compiuti in una parte del sito rimasta inesplorata fino al 2023, ed è stato presentato in anteprima mondiale all’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
Pompei: le nuove verità – oltre a documentare il più vasto scavo archeologico avvenuto nell’antica città di Pompei da una generazione -è una testimonianza insolita, un quadro vivido, di come era la vita a Pompei al momento dell’eruzione.
Le telecamere, che hanno avuto un accesso unico agli scavi, seguono una squadra – tutta italiana – di archeologi, mentre lavorano su un intero isolato nel Nord della città, scoprendo nuovi edifici, e le storie di persone che vivevano lì e cosa accadde loro, durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C..
Le scoperte emerse dalla pomice includono gli scheletri di tre vittime, una panetteria (con la famosa “pizza), una lavanderia e notevoli affreschi, tra cui quello di una pizza ante litteram, strumenti e piastrelle, prove di un antico cantiere, notevoli rilievi di serpenti sopra un santuario, e anche le tracce dei sopravvissuti al disastro.
Un luogo unico al mondo, come quello di Pompei – 13mila ambienti, per 1.070 unità abitative, oltre a spazi pubblici e sacri, la cui parte inesplorata ammonta a circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico -, aiuta a immaginare l’atto finale dell’esistenza di tante persone, che in quel momento, forse, non facevano abbastanza caso alla vita, al passare dei giorni, alla loro importanza e all’irreversibilità del tempo.
Pompei diventa così il terreno di prova per bilanci, ancorché parziali, per ogni suo visitatore. Una sorta di specchio che domanda se stiamo facendo abbastanza per assaporarla pienamente, questa vita. Se stiamo facendo abbastanza, per onorarne il dono.