C’è molto dell’archetipo veneziano misterioso e perso nella luce soffusa nella nuova mostra che ripercorre il mito di Casanova. Questo perché Federico Fellini, abile regista che con la costruzione delle atmosfere ha insegnato un linguaggio al mondo, si era tuffato in un paesaggio nebbioso e oscuro proprio per il suo film “Il Casanova” (1976) con Donald Sutherland, vincitore dell’Oscar ai migliori costumi.
Ora c’è un’occasione unica per rituffarsi in quello scenario.

Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, in collaborazione con il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, presenta negli spazi del Negozio Olivetti in Piazza San Marco la mostra “Venezia! Tornerò mai più a Venezia? Le scenografie di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini”, a cura di Pierpaolo Antonello.
Parte di una raccolta più ampia, i 25 disegni che compongono la selezione in mostra, ripropongono emblematicamente il lungo viaggio intrapreso dall’avventuriero veneziano attraverso la sua vita e attraverso l’Europa del Settecento, fatto di suggestioni, fantasie e onirismi. Il Settecento felliniano non è l’età dei Lumi, ma un mondo sotterraneo e sepolcrale che ricorda alcune espressioni dell’arte barocca. Il Casanova di Fellini abita, infatti, una Venezia scura, acquatica, archetipica, simbolo del ventre di una grande madre da cui non è mai uscito, e da cui sembra avere sognato tutta la propria vita. Da qui i toni cupi e i grigi dei bozzetti di Donati che dominano emblematicamente le scene veneziane, anche quelle non realizzate.
La sfida che Fellini gioca con il Casanova è una sfida di tipo stilistico, il tentativo di declinare su un piano iconico e visuale quella mitologia della modernità che Casanova incarna, attraverso un “cinema totale” che riprende e sfrutta l’intero dominio delle arti, e che trova qui splendida esemplificazione nelle tavole di Danilo Donati, che assieme a Casanova “ritornano”, per la prima volta, a Venezia.
Venezia! Tornerò mai più a Venezia?
Fino al 7 gennaio 2024
Negozio Olivetti, piazza San Marco 101 – Venezia