C’è stato un italiano nel 1800 che ha fatto scuola per la fotografia a scopo didattico. Antonio Beato, ‘italiano Antonio Beato la cui produzione fotografica si estese per oltre un quarantennio, all’incirca dal 1860 al 1906. La principale caratteristica di Beato è aver documentato in maniera estesa tutti i monumenti dei Faraoni nella regione.
Scoperto anche l’arcano della firma duplice (Felice Antonio Beato fa infatti riferimento ai lavori portati avanti dai due fratelli) ora è il tempo della riscoperta. E a Milano, al Castello Sforzesco, dal 16 maggio al 24 giugno nella sala conferenze c’è una bella mostra, Antonio Beato Viaggio in Egitto.
L’allestimento è curato dall’archivio del Touring Club Italiano e il Civico Archivio Fotografico di Milano.
L’iniziativa fa parte del programma europeo 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
Le foto hanno un elevato valore storico e culturale sia per la tecnica fotografica e i materiali usati, sia perchè sono la testimonianza dei primi viaggi archeologico-culturali nell’Egitto dei Faraoni. 4 sono le fasi del progetto SOS Archivi: Restauro, Digitalizzazione, Esposizione e Valorizzazione Il fine di questa operazione non è solo valorizzare e restaurare le opere di Antonio Beato ma anche raccontare l’intero processo e progetto per sensibilizzare un pubblico il più ampio possibile sull’importanza e il valore degli archivi: con gli archivi si fa e si trasmette cultura.