L’unione di immagini con testi provocatori per Barbara Kruger (New Jersey, 1945) è stata un’intuizione distintiva della sua arte. Soprattutto fuori dai musei e gallerie, la sua espressione artistica ha sollevato curiosità e confronti, proprio perché usa umorismo ed empatia tipici di altre forme di medium, come la pubblicità.
Il desiderio e il consumismo, la voglia di apparire e le dimensioni giganti e a volte la modalità immersiva fanno parte di THINKING OF YOU. I MEAN ME. I MEAN YOU. , in questo momento una delle attrazioni culturali a Chicago di maggior richiamo.
Kruger ha in quasi cinque decenni, esplorato la superficie stampata, i video, i siti web e sconfinato nel linguaggio del merchandising, per meglio interpretare il suo presente.
La mostra all’Art Institute di Chicago, progettata in collaborazione con l’artista, si estende negli spazi pubblici del museo e perfino nella città. Quando ci si addentra nelle sale, si è avvolti in un unicum con quello che si è visto fuori per arrivarci. L’artista americana ha preso l’intero spazio espositivo più grande del museo, la Regenstein Hall e la Griffin Court, un atrio riempito con nuovi lavori site-specific.
La mostra non è, tuttavia, una retrospettiva. Ci sono video (uno provocatorio dice: “Io acquisto quindi sono”) invettive tipiche del linguaggio dei social media, frasi dirette e gigantografie di immagini a volte disturbanti, altre coinvolgenti.
Molta attenzione Barbara Kruger la riserva ai diritti delle donne, dentro e fuori il campo artistico, e ci sono delle installazioni in questa mostra che ne testimoniano la passione e la convinzione. La mostra chiude a The Art Institute of Chicago il 24 gennaio 2022.
Fotoservizio Giuseppe Mora per The Way Magazine