Da Herbie Hancock a Hiromi, da Kokoroko a Enrico Rava, JazzMi 2019, il grande festival diffuso di Milano dedicato a Jazz e dintorni è diventato sempre più pop, nel senso di popolare. La quarta edizione ha confermato quanto il nuovo festival jazz di Milano sia ormai una certezza e un appuntamento che unisce migliaia di spettatori di tutte le età in tutti gli eventi cittadini, dai grandi teatri alle strade dei quartieri periferici, dai musei ai luoghi dell’accoglienza. Oltre tre milioni di utenti coinvolti nella fitta comunicazione del festival e 50.000 spettatori dal vivo che hanno affollato centro e periferia in 10 giorni, dalle vie di Gratosoglio alle Fonderie Napoleoniche, dal Museo del Novecento a Casoretto e Via Padova per performance di oltre 500 artisti.
Milano è diventata un gigantesco jazz club questo novembre. Gli eventi in strada, fra cui le brass band a Gratosoglio, Casoretto e Via Padova, o quelli meno convenzionali come il grande happening realizzato da Dario Buccino al Mercato Coperto di Corvetto con oltre ottanta musicisti, hanno coinvolto migliaia di cittadini e trasformato il festival in una grande festa popolare. Il festival è arrivato anche a tutti quei cittadini che, per differenti motivi, non avrebbero potuto partecipare al festival con concerti simbolici a Casa della Carità, Istituto Gaetano Pini, Casa Circondariale San Vittore e, nella giornata di chiusura, Ospedale Niguarda e Casa Vidas. I grandi maestri sono stati i leoni che hanno calcato i palcoscenici del festival: Herbie Hancock (sold out), John McLaughlin, Archie Shepp hanno trasformato il Conservatorio di Milano nel più caldo palco della città, Stefano Bollani con Chucho Valdes (sold out) hanno incantato uno straripante Teatro Dal Verme e grandi pianisti Kenny Barron (sold out), Hiromi (sold out) ed Enrico Intra hanno stregato il pubblico di Triennale, Blue Note e Piccolo Teatro di Milano. Oltre ai sold out del Blue Note Milano di Wooten Brothers e Judith Hill, le nuove promesse della scena internazionale hanno stupito il pubblico cittadino come Rymden, Melanie De Biasio, il travolgente live del Delvon Lamarr Ogan Trio o le star della nuova scena British Nubya Garcia (sold out), Ghostpoet e Kokoroko (sold out).
GIOVANI – Sorprese piacevoli anche per la resa dei giovani: Studio Murena, Funcky Lemonade, Lazy Sloths Jazz Band, Mefisto Brass, Roberta Gentile & The late Set, Six Hatha, Moods, A.K.A.M solo per citarne alcuni. Tante giovani scoperte del festival che diventano nuove certezze della scena jazz italiana. Sempre non scontata ma confermata la grande partecipazione anche alle lezioni, conferenze, presentazioni, proiezioni di documentari targate JAZZDOIT (con il contributo di SIAE). JAZZMI ideato e prodotto da Triennale Milano Teatro e Ponderosa Music & Art, in sinergia con Blue Note Milano, è realizzato grazie al Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, con il contributo di SIAE, main partner INTESA SANPAOLO, partner Volvo, sotto la direzione artistica di Luciano Linzi e Titti Santini.
2020 – JazzMi per la sua quinta edizione a fine ottobre 2020 sarà anche colonna sonora e content partner, per il Comune di Milano, del Summit 2020 di World Culture Cities Forum (dal 28 al 30 ottobre 2020 per la prima volta a Milano).
In foto d’apertura: RICHARD BONA & ALFREDO RODRIGUEZ al Blue Note di Milano per JAZZMI 2019 (foto di Gianni Foraboschi per The Way Magazine).