Un EP di 8 brani dal titolo “Mediterraneo” riporta Jovanotti sul mercato discografico alla vigilia di un mastodontico tour estivo. Dopo la pausa imposta dal Covind, il cantante di Cortona ritenta il colpo del 2019 e punta a portare migliaia di persone sulle spiagge la prossima estate. Proprio il brano che dà il titolo all’Ep si chiude con l’emozionante pizzica del Canzoniere Grecanico Salentino, miglior gruppo di world music al mondo ai Songlines Music Awards 2018.
È il “mediterraneo” il tema di fondo di questi pezzi ed è il titolo della prima canzone della tracklist che da il nome all’intero gruppo di brani.
È tutta roba calda, ventilata e saporita. Il Mediterraneo è un concetto, una presenza, uno sfondo, un’ispirazione, un luogo, un mare, una speranza, un dolore, una questione aperta, una grande storia e soprattutto un simbolo di scambi, avventure, viaggi, incontri, suoni, amori, promesse”, afferma Lorenzo.
A tre mesi dal debutto del Jova Beach Party, molte le tappe che viaggiano verso il sold out. Oltre alla tappa del 9 luglio di Marina di Ravenna, esaurite a breve anche Lignano Sabbiadoro (2 luglio), Barletta (30 luglio) e Viareggio (3 settembre).
“Amo queste canzoni, le ringrazio. Per me queste canzoni sono benedizioni. Sono “grazie ricevute” e le amo talmente tanto che la gioia di pubblicarle è solo successiva alla gioia di averle scritte e di averle viste nascere e crescere fino al momento in cui, oggi, le condivido con tutti.
Il mediterraneo in questi ultimi anni mi si è manifestato come un luogo sacro, una riscoperta e un invito al viaggio nonostante non mi sia mosso di un passo, come è successo a tanti di recente. Nel Mediterraneo, dove tutto è nato, le rotte dei marinai e gli dei, mi sono immerso per rinascere, e mi sono commosso ed esaltato.
Epifanie dei sensi e dello spirito. I suoi porti sono canzoni, le sue coste sono un ritmo che cambiava sempre rimanendo se stesso, le sue albe sono le mie albe, i suoi tramonti sono promesse di un domani migliore. Soprattutto ho lasciato fluire le canzoni che nascevano e ho cercato di “dirigerle” il meno possibile, che dicessero loro a me quello di cui avevo bisogno, senza che io dessi troppe indicazioni. Istinto puro, i cinque sensi aperti nel chiuso di una stanza. Il vero viaggiatore non rinuncia al viaggio, tutto diventa viaggio. I “vagabondi delle stelle” (Jack London cit.) si incontrano in giro per l’universo, senza tempo e senza spazio.
Mi rendo conto che questo progetto di “disco del sole” non è allineato agli standard richiesti oggi dal mutevole e mutante “mercato” della musica, fatto soprattutto di singoli che mettano insieme visualizzazioni streaming e passaggi radio, in un consumo rapidissimo. Con questo progetto voglio solo guardare avanti, costruire il mio futuro una canzone alla volta.
Non fraintendetemi, amo i “singoloni” e sono cresciuto con l’idea che nella musica pop sono soprattutto i 45 giri a lasciare la traccia più rilevante e a formare un repertorio di un artista. Premesso questo, per me è importante seguire l’istinto del momento e assecondare le energie che arrivano dal cuore. Ad un certo punto di un anno fa circa dopo un periodo di distacco forzato dalla musica mi sono svegliato con il desiderio irresistibile di fare canzoni, senza uniformarmi a quello che sentivo in giro, senza pensare a “featuring” e “posizionamenti”. In modo piuttosto selvatico e istintivo ho scritto pezzi, senza avere in testa nessuna strategia, solo la voglia di condividere questa cosa che mi bolliva dentro. So bene quanto sia cambiato il modo di distribuire la musica. La cosiddetta soglia di attenzione è bassissima e le case discografiche sono concentrate esclusivamente sul new business digitale dei pezzi singoli, che funzionano soprattutto quando contengono un “jingle” adatto alla viralità e alle brevità dei social network. A me questo va benissimo e non mi lamento, inoltre offre prospettive interessanti per artisti e songwriters. Però dopo tanti anni di musica ho la grande fortuna di avere un pubblico con il quale il dialogo è intenso e approfondito, tutt’altro che superficiale o mordi e fuggi. E questo fiume di canzoni è per loro, anzi per noi, per questa città dislocata nello spazio le cui strade sono i pezzi, i testi, le idee, i concerti, gli spettacoli, i raduni, le occasioni , l’energia che si accumula e a un certo punto si scatena.
Per la prossima estate, cioè tra pochissimo, pubblicherò altri pezzi, una specie di collezione estiva, ancora diversa, e spero gradita”.
La canzone che intitola il nuovo disco, ha un sound contemporaneo e urbano, controverso e in cerca di rinascita. È proprio la parola “rinascere” che apre il ritornello di questa canzone. È un pezzo nuovo, insolito, spiazzante che evoca qualcosa di antico e di futuro.
Tra italo-disco e Balcani, elettronico sebbene caldo e ancestrale, il brano si sviluppa come un pezzo house e alla fine sin trasforma in una Taranta salentina.
Insieme agli 8 brani inediti sono disponibili:
I love you baby (prod Sixpm)
Corpo a Corpo MIX GALVANIZZATO (con Enzo Avitabile)