Christo voleva proprio quello che si sta verificando in queste ore. Gli italiani hanno risposto in massa all’installazione The Floating Piers (“I pontili galleggianti”), sul lago d’Iseo, a confine tra le province di Bergamo e Brescia, una lunga passerella che coinvolge le sponde del lago più pittoresco della Lombardia e due isole lacustri poco battute dal turismo di massa.
Un lungo fiume giallo dalia effimmero (sarà smontato il 3 luglio) che ha le caratteristiche dell’evento globale: 200mila cubi di polietilene ad alta densità ricoperte da 100mila mq di tessuto. Il tutto testato dall’artista bulgaro-americano per due anni, commissionato ad aziende locali, tanto per non tradire il legame tra l’installazione e il territorio.
Christo e Jeanne-Claude è il progetto artistico comune dei coniugi statunitensi Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon, un rituale di Land Art (arte che incide sul territorio) che si ripete da quando l’artista bulgaro emigrato in America e la sua compagna hanno abbracciato il Nuovo Realismo a Parigi a fine anni 50. Da allora progetti titanici, opere enormi ed eventi collettivi hanno consegnato Christo alla storia. Rimasto solo dopo il decesso di Jeanne-Claude nel 2009, Christo si prende applausi oggi dalla barca che lo ha portato lungo le rive del Lago d’Iseo nel primo giorno di apertura al pubblico, per vedere con i propri occhi, a 81 anni, l’effetto che la visione della sua arte ha ancora sul pubblico. Un pubblico che vuole camminare sulle acque per gioco, per curiosità, che si interroga sul valore dell’opera e si interroga sugli aspetti di realizzazione dell’evento. Questo succede quando l’arte concettuale cede il passo al rito collettivo di partecipazione. Aggiungiamoci che l’installazione è a tempo e la dimensione straordinaria dell’operazione (sì, certo che è marketing!) è servita.
Christo ovviamente non è nuovo a questo tipo di trovate autofinanziate (per Folating Piers 15 milioni di euro). Negli anni 60 aveva impacchettato a Berna il palazzo dell’arte. L’ultima opera su suolo italiano risale a oltre 40 anni fa, quando nel 1974 a Roma creò “Wrapped Roman Wall“, impacchettando un tratto delle Mura Aureliane.
Quando si scende da uno dei traghetti che collegano i tranquilli borghi del lago, si è già diretti sulle passerelle galleggianti larghe 16 metri, che si snodano per 3 chilometri. La caratteristica più apprezzata è l’insinuarsi del fiume giallo per 1,5 chilometri lungo le strade pedonali di Sulzano e Monte Isola. Il tessuto-opera si snoda tra viottoli, piazzette e case antiche modificando la quiete degli insediamenti urbani. Più che sull’acqua, ci ha colpito l’aderenza del progetto al territorio. Lo spettacolo nello spettacolo è osservare turisti stranieri in estasi per lo splendido paesaggio a pochi chilometri dalle metropoli del Nord Italia e famiglie di italiani che rivedono la modalità della gita al lago.
Un set perfetto per i selfie della digital age: non è riduttivo pensarla così, visto che l’artista stesso ha ingaggiato un fotografo ufficiale, Wolfgang Volz , per memorizzare l’evento che altrimenti rivivrebbe solo nella memoria collettiva e negli iPhone dei visitatori. The Floating Piers esiste e attira perché è soprattutto catturato e vissuto da tutti, non in un museo ma in un angolo naturale tra i più belli d’Italia.
Tutto gratis, dal 18 giugno al 3 luglio 2016 sulla sponda bresciana del lago d’Iseo, dopodiché, tutti i componenti saranno rimossi e riciclati. Le critiche che arrivano dagli osservatori in questi giorni centrano proprio l’obiettivo dell’artista: quando lo storico Mimmo Franzinelli si interroga se “entreremo nella nostra dell’arte o del kitsch?” fa già un complimento all’impresa di Christo. The Floating Piers non ha valore estetico in quanto opera da detenere ma da vivere e per la massa l’esperienza è esserci, camminare sull’acqua e magari portarsi a casa pezzi di tessuto che vengono distribuiti gratuitamente lungo la passerella. Philippe Daverio dice che è il “regno dell’effimmero che crea marketing” mentre Vittorio Sgarbi ha definito The Floating Piers “una passerella verso il nulla”. Parole che bastano a suscitare ancora più curiosità e voglia di esserci, prima che il tempo scada.
Per info sull’artista: http://christojeanneclaude.net/
Per info sull’opera: www.thefloatingpiers.com