Elena Capparelli di Rai Play lo dice a chiare lettere, alla presentazione dei palinsesti Rai per la prima volta unificati a Milano Portello: “La Rai vuole diventare protagonista, e in questo un canale con un’offerta digitale appropriata deve esserci, una proposta per una nuova definizione di navigazione, con smart tv e varie app che vengono sempre più usate dal pubblico”.
Per fare questo Rai Play, che viene usato per rivedere i programmi persi sul web, diventa creatore di contenuti e terra di sperimentazione con nuovi format. “Un momento straordinario per me, perché c’è una visione industriale nuova e ci sono nuove abitudini di consumo, il Paese è tecnologicamente più maturo per un’offerta simile. Le competenze accresciute interne saranno impiegate in questa nuova sfida”.
Il direttore afferma: “Lo faremo diversamente per giocare una battaglia da leader, i volti storici saranno protagonisti di un’offerta dedicata. Curiamo la qualità e ci occuperemo di tutti i generi, la novità vera del mercato è questa. Guarderemo alla memoria: per cui con le teche Rai si possono creare cofanetti, box set del passato e futuro, visto che sono il più grande archivio del Paese. Sono anche dei laboratori per sperimentare nuovi format, nuovi volti e linguaggi”.
La media company contemporanea, secondo l’ad Fabrizio Salini, al primo anno dall’investitura dell’importante ruolo, è fatta di sfide e di contenuti che riescano a riflettere la storia del Paese, “come è sempre avvenuto”.
A tal proposito, l’appoggio di Quentin Tarantino è davvero un asso vincente. Il grande regista americano, innamorato della nostra commedia, in concomitanza con l’arrivo proprio in Italia del nuovo film “C’era una volta…a Hollywood”, in autunno, ha preparato dei contenuti in esclusiva per la Rai. La tv di stato italiana manderà in onda 8 dei suoi film, introdotti da un racconto girato in esclusiva dal noto regista.
Per Rai Italia, che raccoglie l’eredità di Rai International, si profila invece un palinsesto per il nord e centro-america per Rai Italia diversa da quella del sud America, tutta l’informazione e fiction che trasmette in Italia. Il canale è molto visto da tutti gli amanti della cultura e della lingua italiana, c’è anche il quotidiano realizzato ad hoc “Italia con voi”.
Teresa De Santis, a capo di Rai Uno, dice: “Un pubblico molto femminile per Rai 1 è corrisposto da una rete fatta da molte donne talentuose. Il “Tale e quale show” è un classico ormai, ma sono molti i titoli che presentiamo nell’ottica di parlare delle eccellenze italiane. Per esempio con i cantautori: abbiamo messo in piedi una narrazione con Enrico Ruggeri, autore di titoli che hanno interpretato le donne in maniera indimenicabile, che celebrerà i grandi della musica italiana. Per noi sarà importante farlo, semopre con grande spettacolo popolare ma anche con una traccia culturale a cui teniamo molto”.

Mara Venier ha un format “già in se stessa”, dicono i dirigenti Rai, che le ha permesso di rilanciare Domenica In. Con “La porta dei sogni” farà emo-tainment in prima serata per Rai 1. Gigi D’Alessio, uno dei volti vincenti dell’ultimo The Voice of Italy, dice “20 anni che sono italiano, come si diventa italiani”, e secondo Teresa De Santis, “ci darà la possibilità di approfondire l’incrocio con le varie parti del paese. Ci muoviamo nel solco della tradizione con idee nuove”.
Su Rai Due, Carlo Freccero parte da un vecchio leone del cambiamento per innovare con maggior vigore: “Renzo Arbore è il dna di Rai Due, i suoi programmi hanno costituito l’identità della rete, alternativa al classicismo. Carosone a 100 anni dalla nascita sarà una serata che lui dedica al suo massimo ispiratore”.
E poi ci sarà un impegno nuovo con dei pesi massimi del mondo dello spettacolo e cultura: “Maledetti amici miei”, che sono Giovanni Veronesi, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Alessandro Haber e Max Tortora e Margherita Buy svelano le cose su di loro e sui loro colleghi che non hanno mai rivelato, è una scommessa. “Una serata d’onore dove non si sa dove si va a finire” dice Freccero.
La fiction “Volevo essere una rockstar” non è, dice Freccero “intrisa di eroi borghesi, ma è una storia di chi deve sopravvivere nel nord-est italiano. E ci tengo molto a dire che è una novità assoluta, davvero inedita. Anche per la rottura che ha nella continuità di Rai Fiction, che mai si è addentrata a raccontare storie simili”.
Torna sulla seconda rete anche “Il Collegio“, un revival degli anni 80 “che sono un ricordo piacevole dinanzi all’austerità che ci rattrista”.
“Stasera tutto è possibile” è un programma nuovo in linea con il nuovo corso del canale, che accoglie anche il ritorno di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa“. Per Freccero “non si tratta di una novità, perché ho lavorato con Fazio da quando aveva i pantaloncini e l’ho visto crescere. La sua proposta è utile per noi: apre le porte all’internazionale, visto che riesce a portare personaggi di grande fama della letteratura e cinema, una tv mai ripiegata nel reality e nel pettegolezzo. E poi riesce a parlare al fuori, a volte accontentando o scontentando“.
Rai Tre per Stefano Coletta, il suo direttore, sarà anche la rete per sorridere. “La rete partorisce continuamente figli, a volte anche gemelli, con riscontro davvero grande spesso. Quindi un programma nuovo in otto puntate come “Assemblea Generale” è una novità interessante. Nasce sulle ceneri de “La tv delle ragazze” e leggerà la realtà con piglio graffiante ma con intelligenza, ci saranno grandi ritorni e novità. Tutto affidato alla gang di Serena Dandini”.
Attore straordinario e anche performer e atleta, Filippo Timi con “Skianto” fa la transizione dal teatro alla tv: “Rideremo molto nella parodia – dice Coletta – . La grande Raffa (Raffaella Carrà, ndr) con grandi personaggi popolari ha dato il meglio di sè l’anno scorso, con un giovedi molto legato all’intervista che quest’anno avrà un allargamento agli impianti scenici di sorpresa. Farà un programma con un modulo della narrativa confessionale che abbraccia anche grandi sorprese”.
E Ricci-Forte (sceneggiatori e registi teatrali molto celebrati dalla critica) che faranno “Hic Sunt Leones“, un inno alla bellezza e alla cultura di tutti gli italiani, sono la scommessa della rete che si sposta sempre di più sulla divulgazione di spessore.
Rai Cultura dedicherà invece a settembre, a 10 anni dalla sua scomparsa, un film alla storia di Mike Bongiorno, in accordo con la famiglia. Si farà uno speciale su Fausto Coppi, una serie sulle donne del Risorgimento, un programma su Carlo Cattaneo, un racconto sui partiti di massa “per scoprire le nostre radici identitarie”, dice Silvia Calandrerlli direttore di Rai Cultura.