La storia e il futuro dell’autostrada da infrastruttura a dispositivo socioculturale di innovazione tecnologica e di integrazione col paesaggio. Lo racconta una mostra celebrativa al MAXXI di Roma chiamata “Italia in Movimento. Autostrade e futuro”.

Dal 6 dicembre 2024 (fino al 2 febbraio 2025) l’autostrada italiana ha anche un riconoscimento artistico all’interno di un museo prestigioso italiano. Realizzata in occasione del centenario della costruzione della prima autostrada d’Italia nel 1924, in collaborazione con la società Autostrade per l’Italia, la mostra presenta progetti storici e cantieri in corso di realizzazione.

La storia della rete autostradale in Italia è tutt’altro che semplice da ripercorrere. La rete ha sicuramente simboleggiato libertà di movimento, ha alimentato il boom economico e ha reso felici tante generazioni. Ma si è dovuta scontrare anche con problemi di sicurezza, territorio impervio caratteristico della nostra variegata penisola. Ed è anche stata oggetto di frizioni con i movimenti Nimby (Not in my backyard, le proteste dei cittadini che non volevano il passaggio dell’autostrada). Ma una rete autostradale moderna ha significato soprattutto maggior progresso e connessione del nostro paese.

Tra fotografie d’epoca, foto d’autore e nuove committenze fotografiche viene ricostruito il filo cronologico degli avvenimenti: dall’eroismo della prima metà del secolo scorso, all’accelerazione produttiva e ipermoderna della seconda metà del novecento fino all’innovazione tecnologica in funzione di efficienza e sostenibilità dello scenario attuale e ancora di più del futuro.

in testata: A23 Palmanova – Tarvisio, Ponte fiume Tagliamento II, 2024. Ph. Iwan Baan. Courtesy Autostrade per l’Italia