Villa Sormani Marzorati Uva a Missaglia è un centro di diffusione di cultura territoriale. Lo scopo dell’iniziativa, fortemente voluta dal Conte Alberto Uva, protagonista delle foto di Gianni Foraboschi, è di tramandare la straordinaria storia della struttura seicentesca in Lombardia.



La villa in provincia di Lecco, su un territorio abitato che risale a epoca romana, conserva ancora la storica cappella privata trecentesca e un meraviglioso parco all’inglese, caratterizzato da un lungo viale di tigli secolari.
Villa Sormani Marzorati Uva nella struttura attuale è un palazzo seicentesco che si affaccia su una terrazza naturale al centro del paese di Missaglia da dove lo sguardo spazia sulle prime colline della Brianza.
La prima edificazione del sito è da far risalire alla famiglia Pirovano, antichi Signori del luogo, che sulle rovine di un “castrum” romano eressero nel tredicesimo secolo un palazzo con annessa una cappella gentilizia dedicata alla Beata Vergine, dapprima denominata Santa Maria in Castro e successivamente in Santa Maria in Villa.
La Signoria di Missaglia passò per ragioni dotali nel sedicesimo secolo dai Pirovano ai Sormani.









Nel 1648 Don Paolo Sormani acquisì il Feudo di Missaglia e Brianza, uno dei più vasti del territorio, in seguito con diploma del 6 ottobre 1656 l’imperatore di Spagna Filippo IV lo creò primo Conte di Missaglia.
Fra il 1648 e il 1720 il Palazzo (nominato nelle cronache dell’epoca “il castello”) subì profonde trasformazioni; venne realizzato il corpo centrale che oggi si affaccia sul parco e venne modificato l’accesso alla cappella di Santa Maria in Villa chiudendo l’ingresso di fronte all’altare e aprendo il nuovo ingresso, realizzando il portale con le due grandi finestre prospicienti la Piazza Sormani.
LA CHIESA – Il trecentesco oratorio di Santa Maria in Villa venne restaurato nel 1942 ad opera della Contessa Rachele Sormani e dal consorte Cavaliere Giuseppe Orsenigo Marzorati. Nel 1965 il dottor Gaetano Uva realizzò un intervento di restauro più radicale che riportò alla luce la struttura originaria; vennero liberate le capriate, venne rimosso l’intonaco che ricopriva le pareti portando alla luce l’antica pietra trecentesca e vennero aperte le monofore.
All’interno della parete di fondo della cappella venne fatto in interessante ritrovamento di manufatti di epoca romana, testimonianza dell’insediamento preesistente al Palazzo trecentesco.
Tali manufatti sono costituiti da una punta di giavellotto, una frombola, una moneta (dipondio tiberiano del 22 d.C.) ed offerte votive.

Aprendo una delle due monofore dell’abside venne alla luce un’urna in cotto con inciso il nome “Marchionis Cavenaghis” contenente un teschio. Da apposite ricerche emerse che si trattava del Marchese Giorgio Clerici di Cavenago (aiutante di campo del primo Conte di Missaglia Don Paolo Sormani), che perì durante la battaglia di Belgrado dell’agosto del 1717. L’assedio di Belgrado del 1717 ebbe luogo nel corso della guerra Austro-Veneto-Turca (1714-1718) e si concluse il 16 agosto 1717 con la conquista della piazzaforte da parte delle truppe austriache al comando del celebre condottiero Principe Eugenio di Savoia. Uno dei comandanti delle truppe asburgiche fu Don Paolo Sormani il quale, alla morte del suo aiutante di campo, ne conservò il teschio in un’arma riportandolo in Patria e tumulandolo nella cappella del suo Palazzo.
Nel 1965 l’urna ritrovata durante il restauro, contenente il teschio, fu ricollocata all’interno del muro absidale (a fianco della monofora) dove si trova tutt’oggi ricordata da una lapide.
Sempre durante l’ultimo restauro venne eseguita la rimozione di una porzione del pavimento seicentesco per individuare la più antica pavimentazione originaria; si scoprì così che tutto il sottosuolo della chiesa, compreso il sagrato esterno delimitato dalle colonnine in pietra, è un ossario.
Qui vennero infatti seppelliti i morti della peste del 1656.
L’affresco della Madonna con bambino, al centro della parete absidale, è di origine tardo quattrocentesca e pare appartenere alla scuola di Bernardino Luini.
Nella parete in fondo alla chiesa, di fronte all’altare, si trova il sarcofago in cui è stato traslato nel 1984 dalla cappella di Famiglia al Cimitero di Missaglia, dove riposava dal 1982, il corpo del dottor Gaetano Uva. Il dottor Uva è stato tumulato nella cappella di Santa Maria in Villa per suo espresso desiderio, tumulazione concessa per meriti scientifici speciali. Intorno alla metà dell’ottocento vennero realizzati i fabbricati di servizi annessi alla proprietà che affacciano su Piazza Sormani.




Il parco caratterizza in modo preponderante l’effetto scenico della villa, la posizione con i copri di fabbrica posti sulla porzione dominante e il terreno che degrada dolcemente verso la balconata sono stati sicuramente oggetto del primo intervento, tra la fine del seicento e i primi del settecento, di composizione classica del giardino all’italiana formato da parterre degradanti e da elementi rigorosi (viali, siepi, carpinate) con giochi d’acqua, fontane e statue. Verso la fine dell’ottocento si può collocare la trasformazione radicale con il passaggio dal giardino formale al giardino paesistico o “all’inglese”, con la realizzazione di ampi scenari e di piccoli scorci, caratterizzati dall’uso di alberi imponenti (cedri, faggi e magnolie) e con l’inserimento dei due imponenti viali alberati con forma a “T” caratterizzanti l’accesso nobile verso il centro del paese e il cannocchiale ottico del balcone posto in posizione panoramica sulla vallata sottostante.
VISITE – Il proprietario, il Conte Alberto Uva ha deciso di mettersi a disposizione della comunità per far passare dei concetti culturali anziché, semplicemente affittare il proprio possedimento. “La Grande Opera in Villa” è ormai sicuramente uno degli eventi di maggior rilievo di “Arte & Cultura Villa Sormani“. Nell’ultimo anno l’Opera in Villa ha riscosso un successo travolgente. Ecco gli altri eventi per il 2023:
21 Maggio 2023 ore 15:30 | “Il flauto magico” di Wolfgang Amadeus Mozart |
4 Giugno 2023 ore 15:30 | “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini |
18 Giugno 2023 ore 15:30 | “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi e “Il nuovo maestro di Cappella” di Giovanni Paisiello |
9 luglio 2023 ore 15:30 | “Carmen” di Georges Bizet |