Strano il destino dei grattacieli. Sono seguiti e celebrati dai cittadini seguendo dei trend inesplicabili. Capita che a Milano, sicuramente la patria dei grattacieli italiani, ci siano sia i più belli che i più brutti. Il famoso Bosco Verticale degli anni Duemila ha vinto tutti i premi possibili. La Torre Velasca, una delle poche altissime costruzioni del Novecento, è stata ingiustamente attaccata a fasi alterne.
Ora una iniziativa di Hines Italy, società di Real Estate, che ha attivamente lavorato alla riqualificazione della torre, l’ha fatta tornare in auge, almeno nei social media. La torre nella parte superiore, che ricorda i campanili medievali dell’antica Milano, reca una scritta di un dialogo immaginato con Pietro Terzini “Ehat do you really want?” ovvero “Cosa vuoi veramente?”.
Come possiamo leggere sui canali social dell’azienda: “Il nostro è un invito a celebrare la metropoli lombarda, spingendo le persone ad alzare lo sguardo e a viverne la magia. Invogliamo ad accendere mente e cuore sul significato dello spirito natalizio. Con questo progetto confermiamo il nostro impegno nella promozione di iniziative simboliche e di condivisione incentrate sulle persone, valorizzando e riqualificando luoghi iconici in ottica sostenibile, come nel caso dei due protagonisti di questa installazione.”
La Torre Velasca rappresenta uno dei punti di riferimento immobiliari più iconici nel cuore di Milano e ha un significato storico e architettonico unico per la città di Milano e l’Italia. Costruita tra il 1956 e il 1958 dal prestigioso Studio BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers), la Torre Velasca si trova in Piazza Velasca, nel centro storico della città vicino al Duomo. Il bene ad uso misto di 34.000 metri quadrati comprende uffici, spazi residenziali e commerciali.
Più che un grattacielo storico, la Torre Velasca è un bene unico nel panorama urbanistico mondiale ed è tutelato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Da sempre simbolo dello skyline milanese e dell’architettura contemporanea. Con i suoi 28 piani per un’altezza di 106 metri e la sua caratteristica forma a fungo, è una delle più importanti opere architettoniche del dopoguerra, coniugando tradizione e innovazione, passato e presente.
La collaborazione di Hines con la Heritage Authority è volta a preservare la preziosa eredità dell’edificio reinterpretandola in chiave contemporanea. Progettato da Asti Architetti, il piano di ristrutturazione prevede il restauro degli esterni originali per mantenere l’iconica facciata. Gli interni saranno suddivisi in diverse aree funzionali, dedicate, moderne e dinamiche, incentrate sull’interazione, lo scambio culturale e il benessere personale, reinterpretando le esigenze in evoluzione della comunità locale. L’asset è stato pre-valutato LEED GOLD.
La riqualificazione reinventerà anche il contesto urbano circostante, riqualificando la piazza con aree verdi e un vivace spazio commerciale esclusivamente pedonale, rimuovendo alcune barriere architettoniche e parcheggi per migliorare l’accessibilità e fornire una migliore esperienza, con la creazione di una nuova destinazione milanese . I lavori termineranno nel 2023.
La scritta luminosa dell’architetto-artista Pietro Terzini su Torre Velasca è visibile fino al primo gennaio 2023 dalle 17.00 alle 22.00, mentre lo spazio di Spiga 26 è aperto al pubblico dalle 11 alle 20 fino al 28 dicembre.