“James Barnor, Accra/London – A Retrospective” presenta una selezione di oltre 200 lavori dal vasto archivio personale di Barnor, tra cui numerose immagini inedite. Il fotografo, ancora in attività a Londra, con una mostra recente alla prestigiosa Serpentine Gallery, ha un lavoro completo che va dalle foto di famiglia, ritratti su commissione o incarichi commerciali, alla documentazione di un Africa vicina ma anche molto lontana nelle trasformazioni che l’hanno attraversata.
James Barnor ha iniziato la sua attività aprendo uno studio ad Accra, capitale del Ghana, lavorando all’inizio anche da fotoreporter per la rivista Drum anti-apartheid. Dopo essersi trasferito nel Regno Unito nel 1959, ha studiato fotografia al Medway College of Art nel Kent ed è diventato famoso per l’elaborazione fotografica nel suo paese.
I suoi ritratti, ma non solo, sono stati esposti a livello internazionale tra il 2010 e il 2016 la sua monumentale mostra itinerante Ever Young with Autograph ABP, con nuove stampe realizzate da negativi originali conservati digitalmente, nonché fotografie d’epoca dalla fine degli anni ’40 all’inizio degli anni ’70, ha girato il Regno Unito e gli Stati Uniti. La October Gallery ha mostrato per la prima volta il suo lavoro in una mostra con il collega fotografo Daniele Tamagni nel 2016.
Nell’ottobre 2016, in riconoscimento del suo eccezionale contributo allo sviluppo del Ghana, Barnor è stato insignito dell’Ordine della Volta, conferito dal presidente John Dramani Mahama.
COSA SI VEDE – Le opere vintage, ristampe e documenti originali, sono esposte anche copertine di riviste e dischi, con un’attenzione particolare per i decenni 1950-1980. Il percorso è articolato nelle sale storiche di Palazzo Reali come un racconto cronologico attraverso i momenti chiave nell’opera di Barnor – dagli inizi ad Accra con il suo studio “Ever Young” agli anni londinesi, dalle prime fotografie a colori alla collaborazione con la rivista “Drum”, baluardo anti-apartheid, fino alla passione per la musica e le arti performative.
Completano l’esposizione un video di Campbell Addy, in cui Barnor presenta il suo lavoro, e una videodocumentazione in cui spiega la sua tecnica fotografica.