Si chiama Allegoria Sacra ed è la video-installazione che sta facendo scalpore in tutto il mondo da quando è stata esposta nelle più importanti sedi d’arte.
L’opera è creata da AES+F un gruppo di artisti multidisplinari che lavorano assieme dal 1987 in Russia: Tatiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgeny Svyatsky, Vladimir Fridkes.
Inizialmente promosso dai due architetti concettuali del gruppo, Tatiana Arzamasova e Lev Evzovich assieme al designer Evgeny Svyatsky, il collettivo conserva ancora queste due matrici, visto che nella sua produzione si incontrano fotografia, video e tecnologie digirali ma anche la scultura e l’architetura. Ciò che rende questi pezzi unici è la multidisciplinarietà ma soprattutto il piglio critico circa la società moderna che le installazioni portano allo spettatore.
Allegoria Sacra (2011), attualmente al Romaeuropa Festival (Palazzo delle Esposizioni, Roma, fino al 7 gennaio) ha debuttato alla Biennale di Mosca nel 2011 all’interno del progetto ampio chiamato The Liminal Space Trilogy.
Allegoria Sacra costituisce la parte finale del progetto, ispirata al celebre dipinto di Giovanni Bellini del 1400 conservato agli Uffizi di Firenze, rappresenta fondamentalmente il purgatorio.
Secondo gli artisti russi però questo purgatorio è in un aeroporto internazionale, il limbo in cui spesso siamo confannati, ed è lì che i peccatori aspettano il loro destino. I saraceni di Bellini diventano i rifugiati, nella trasposizione moderna, mentre San Sebastiano è un viaggiatore nudo. Paolo apostolo è una guardia, per dire: ma la cosa più straordinaria è il clima di sogno/inclubo che l’installazione trasmette e le metamorfosi a cui il video induce lo sguardo e l’animo dello spettatore, con i settings dell’installazione che cambiano mood.