Giovedì 16 aprile: giorno 55 di quarantena. Come la stragrande maggioranza delle persone sono a casa, nel rispetto delle direttive del Governo e, soprattutto, nel rispetto della salute pubblica.
Ma se i miei spostamenti sono limitati, il mio cuore e la mia mente sono liberi di spaziare, di creare ed anche, in qualche maniera, di contribuire alla ricostruzione di una nuova coscienza e di una nuova società.
Lo faccio attraverso ciò che amo di più e che conosco meglio: l’ARTE.
Sono quotidianamente in contatto con artisti di ogni dove con cui condivido la passione per la cultura e la bellezza. Tutte queste persone sono diventate, col tempo, parte della mia vita, come una grande famiglia: ci sentiamo telefonicamente o tramite Skype per sostenerci, per stimolarci e a volte, purtroppo, per darci forza nella malattia.
Pur nelle loro diversità una cosa li accomuna: NESSUNO di loro ha abbandonato l’arte. La loro grande passione è diventata medicina e cura, un vaccino potente contro la disperazione e la sfiducia.
Sentire il loro entusiasmo, la loro fede nel potere della cultura e della bellezza, il loro non arrendersi continuando a sognare e ad inventare il futuro, mi ha ispirata ad aprire una pagina Facebook dal nome – abbastanza scontato ma significativo – L’ARTE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.
Questa pagina non ha nulla di pretenzioso ma ha un suo preciso significato: rendere testimonianza.
L’arte ha attraversato, nei secoli, guerre, disastri ecologici, pestilenze ed ha sempre vinto.
Essa è nata con noi, se non addirittura prima di noi poiché tutta la creazione altro non è che un’unica, meravigliosa opera d’arte.
È la nostra prima forma di linguaggio, ancor prima della parola. É attraverso l’arte che esprimiamo, fin da bambini, le nostre emozioni, i nostri sogni e le nostre paure.
Ogni giorno, al telegiornale e sui social ascoltiamo notizie sconfortanti e destabilizzanti; ogni giorno l’accento viene posto su quanto di negativo questo virus sta portando delle nostre vite. A causa di ciò, le persone sono sempre più depresse e sfiduciate.
Eppure nel medesimo momento, nel segreto delle case in cui siamo costretti a rifugiarci, alcune persone – molte, in realtà – hanno già iniziato a “ricostruire”. In un silenzio che gli appartiene poiché è da sempre la fonte della loro ispirazione, gli artisti si sono fin da subito rimboccati le maniche senza lasciarsi prendere dallo sconforto.
Consapevoli del dono ricevuto, di essere i profeti e visionari di questo mondo, i creativi lavorano in silenzio per tutta l’umanità.
Purtroppo il bene, a differenza del male, non fa rumore, non fa parlare di sé. Ma come disse Qualcuno più di 2000 anni fa: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Vangelo di Matteo).
Ho sentito quindi che era mio dovere fare qualcosa, che avrei dovuto essere una sorta di “lucerniere” attraverso il quale quanto di bello e positivo stavo scoprendo potesse arrivare anche a chi ne era all’oscuro.
In fondo, basta la luce di un fiammifero per illuminare la notte.
Ecco, questo l’ho fatto con ciò che avevo a disposizione, una semplice pagina Facebook: non potevo accettare che tanta bellezza fosse sprecata, che tanta speranza venisse soffocata e che tanto amore rimanesse chiuso tra quattro mura.
Perché se dobbiamo rimanere a casa per proteggere la nostra vita, la nostra vitalità è invece libera di muoversi.
L’ARTE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS è una pagina ancora giovane, non ha neanche un mese di vita, ma raccoglie già oltre 100 testimonianze da quasi tutte le regioni italiane e da diversi Stati esteri.
Si possono ammirare opere di pittura, di scultura, di fotografia ma anche scoprire iniziative che gli artisti hanno promosso per aiutare chi si trova nel bisogno. Oltre a varie altre iniziative che possono aiutarci a vivere con creatività e con il sorriso una clausura forzata.
È stato emozionante vedere con quanta rapidità ed entusiasmo gli artisti hanno creduto in questo progetto e hanno deciso di farne parte. Tra loro ci sono creativi già affermati come Giuseppe Veneziano, Angelo Barile, Lady Be, Riccardo Gaffuri, Jorge Tacla ma anche tanti altri artisti il cui talento fa prevedere una futura brillante carriera. E poi ci sono artisti molto speciali come il dottor Samer Kassem, nato e cresciuto in Siria ed oggi cardiochirurgo di fama internazionale al Monzino di Milano, oltre che talentoso pittore. A lui va un grazie particolare perché, in quanto medico totalmente dedito a salvare vite umane, soprattutto in un momento delicato come questo, merita tutto il nostro rispetto.
Invito chiunque lo desideri a mettere “mi piace” alla pagina L’ARTE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS ma soprattutto invito gli artisti a rendere testimonianza attraverso le loro opere.
Oggi come ieri, la bellezza salverà il mondo!
In foto d’apertura: La Madonna della Sanificazione – Giuseppe Veneziano