Il quartiere NoLo a Milano non smette di stupire. Nella trafficata viale Monza, in un generoso spazio di design all’interno di un cortile, l’alcova creativa del designer e art director Andrea Dall’Olio è diventata sede di una mostra d’arte di un grande della pittura contemporanea, Sebastiano Navarra.
Un talento prorompente, dalla sua prima mostra a Montecarlo nel 1999 ad oggi, Sebastiano Navarra si presenta come un maestro gentile, così come gentili sono le sue opere: entrano nello spazio, lo occupano, ti parlano, ti guardano, vogliono comunicare con te ma lo fanno attraverso la sottile delicatezza di una profonda eleganza stilistica e culturale.
Composizioni dal taglio prospettico perfetto unite ad un cromatismo tanto empatico quanto la scelta dei soggetti ritratti. Fortemente influenzato da Picasso, Sebastiano riconosce e ama tutte le sue fasi della storia. Lo stesso si può dire per Raffaello, Michelangelo, Leonardo da Vinci e tutti quelli che rappresenta nella sua arte. Il suo dilemma, confessa, è come tradurre quelle personalità – i Grandi – nel mondo di oggi e renderli pop-culturalmente rilevanti, in modo che possano vivere con lui in questa vita.
Dobbiamo, per forza, fare un riferimento anagrafico: a 91 anni dipinge come un ragazzino con la saggezza data dall’esperienza di una vita di lavoro e viaggi, di studio e passioni, di storia e letteratura. Le sue opere sono poesia, intrisa da uno storytelling prorompente capace di entrare nell’immaginario di qualsiasi appassionato d’arte.
Sebastiano è nato a Milano, in Italia, da genitori spagnoli e italiani che hanno incoraggiato la sua creatività fin dalla tenera età. All’età di 16 anni, erano gli anni ’40 Sebastiano dipingeva già ritratti “fotografici” di personaggi famosi, e dopo l’accademia di Belle Arti a Brera vince un prestigioso premio per lavorare con J. Walter Thompson a Bogotà, in Colombia.
Fu lì che Sebastiano iniziò la sua carriera professionale come artista dopo uno spettacolo tutto esaurito al Museo Nazionale intitolato “Le città scomparse”, affascinando l’essenza della Pop Art negli anni ’60.
Come i grandi, Sebastiano vorrebbe far fermare e meditare le persone, per farle provare emozioni in questo mondo affrettato in cui viviamo, quindi è a loro che dedica la sua arte. Oggi le sue opere si trovano in collezioni private in tutto il mondo, che hanno esposto in Europa, Sud America e Sud-Est asiatico.
La mostra prende vita (fino al 22 dicembre) all’interno dello spazio «ART MEET DESIGN», un concept eccezionale per contestualizzare Andrea Dall’Olio, proprietario e organizzatore, non solo come gallerista ma come un moderno fruitore dell’arte, capace di vestirsi una nuova identità contemporanea in grado di far dialogare l’arte con un nuovo linguaggio.
« Tutto porta a scoperte inaspettate e destinate a diventare stimoli chiave per la creatività, Sebastiano ha uno sguardo ironico, metafisico verso i capolavori del rinascimento italiano in cui si riflette una satira disincantata possibile grazie alla sua grande maestria e conoscenza dei canoni accademici della pittura », con queste parole Andrea Dall’Olio introduce la scelta di esporre Navarra nel suo spazio, frutto del desiderio di comunicare cultura italiana e arte.