La bellezza delle fotografie artistiche invade un piccolo centro fuori dal tempo, in provincia di Cuneo. In occasione di “Rose e Rosé – Festa della Fioritura delle Rose”, il Comune di Bossolasco ha invitato Gian Paolo Barbieri a partecipare con le sue fotografie alla celebrazione del territorio e delle sue splendide rose.
Conosciutissimo per il suo lavoro ‘cinematografico’ negli editoriali di moda, il grande maestro della fotografia ha una attiva fondazione che ne diffonde il patrimonio artistico sfaccettato. La mostra in provincia di Cuneo, curata da Maurizio Beucci, Head of Leica Akademie Italy, si comporrà di 15 fotografie allestite all’interno dei locali del Palazzo comunale – Ex Confraternita dei Battuti e sarà una finestra sull’animo di Barbieri e su ciò che lo lega alla natura e in particolare ai suoi fiori.
La fascinazione tra la rappresentazione della natura e i colori e le forme è davvero un legame indissolubile in ogni forma d’arte. La festa della fioritura in questo piccolo centro piemontese è un’occasione per una riflessione. Il simbolismo floreale non è certo invenzione della fotografia, ma è tramite la fotografia che si amplifica e diventa potente. Disegnare un fiore non è come fotografarlo, la fotografia ne certifica l’esistenza rilevandone il passaggio.
I fotografi hanno da sempre giocato con il reale per spostare la nostra attenzione verso l’immaginario. La materia di cui sono fatti i sogni in fin dei conti è la realtà, ma ciò che può trasformare la realtà in sogno è l’immagine, l’immaginato e quindi la fotografia. Ma se la fotografia rileva il reale, può diventare evocativa? Apparentemente no, l’evocazione sembra essere proprietà esclusiva della poesia. Eppure, e questo è il caso di Gian Paolo Barbieri, il fotografo può utilizzare la fotografia al modo del poeta, per scrivere anch’esso i propri versi.
L’inaugurazione della mostra avverrà il 1° giugno all’interno di un fine settimana che rende omaggio alla splendida varietà e alla bellezza delle molteplici specie e tonalità di fiori che impreziosiscono ogni spazio del celebre paese dell’Alta Langa.
Le fotografie di Barbieri, in mostra fino al 31 agosto 2024, regalano un’idea di grazia, eleganza e bellezza. Perché ritrarre fiori non è appannaggio esclusivo della fotografia, ma è tramite la fotografia che si amplifica e diventa potente. Come dice il curatore Beucci: «La chiave per comprenderne il significato è racchiusa nella nostra capacità di osservare, dobbiamo imparare a rimanere di fronte a ogni fotografia predisponendoci alla noia, dobbiamo far spazio all’attenzione contemplativa se vogliamo apprezzare il senso delle cose. Le fotografie dei fiori, come i fiori, vanno viste da vicino, perché visto da vicino nessun fiore è banale».
«Il profumo ti inebria, i colori ti avvolgono e il tempo si ferma – spiega Barbieri – Un luogo magico quello di Bossolasco e quest’anno, grazie all’invito del Sindaco, ho il piacere di celebrare le sue rose con le mie fotografie. Ho sempre avuto difficoltà a esprimere a parole il legame con la natura: è ciò che mi ha salvato e che continua a farlo. Grazie a lei ho sempre ritrovato me stesso, anche quando credevo di essermi perso, il contatto con la natura – essenza della vita, mi ha permesso di guardarmi di nuovo dentro. Ho utilizzato la fotografia per restituirle, almeno in parte, la mia gratitudine e il mondo che cela nei piccoli dettagli. L’amore smisurato per i fiori mi ha condotto a guardarli e scattarli come se fossero degli abiti
indossati da modelle. Eleganti e delicati hanno impresso le mie pellicole e oggi inneggiano
alla bellezza di questo luogo e alle sue rose».
INFORMAZIONI
Palazzo comunale – Ex Confraternita dei Battuti
Piazza Oberto, 1, 12060 Bossolasco CN
dal 1° giugno al 31 agosto 2024
dal lunedì alla domenica
h 10:00 – 13:00 | 15:00 – 18:00
Ingresso gratuito