In scena, al Teatro Nuovo di Napoli, Le Regole Per Vivere di Sam Holcroft, nella versione di Fausto Paravidino, con Lisa Galantini, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino e Caterina Tieghi, per la regia di Antonio Zavatteri; una produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo, Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Teatro Ambra Jovinelli (repliche fino a dom. 15 dicembre).
In questa brillante commedia, l’autrice/scienziata inglese Sam Holcroft si chiede cosa succederebbe se i principi della teoria cognitivo-comportamentale fossero applicati ad un pranzo di Natale di una famiglia-tipo. Questi principi altro non sono che Le regole per vivere, quelle che noi tutti utilizziamo, in maniera inconsapevole, per sopravvivere in determinate circostanze come durante un Natale in famiglia. Qui, due genitori anziani ormai incrostati di manie e di abitudini invitano a pranzo i due figli non più giovanissimi, gonfi di rancore nei confronti dei genitori, incastrati in relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in gioventù. Tutti ricorreranno a comportamenti che faranno di loro delle ‘maschere’ profondamente umane, in cui è molto facile riconoscersi.
I toni della pièce sono tipici dello humour anglosassone, anche se i riferimenti culturali a personaggi e fatti popolari sono sapientemente trasposti da Paravidino in richiami a personaggi e fatti a noi più vicini e, pertanto, più facilmente riconoscibili. La vera novità di questa commedia sono le didascalie che appaiono durante le scene, che anticipano e svelano le reali intenzioni dei personaggi, producendo – così – effetti comici esilaranti. La regia di Antonio Zavatteri è attenta ai rapporti tra i personaggi, che si esacerbano in un crescendo di situazioni estreme e paradossali, che si svolgono tutte in un tipico living inglese perfettamente ricostruito nelle scene da Luigi Ferrigno. Anche i costumi di Alessandro Lai vanno nella direzione del realismo, dal momento che la comicità dello spettacolo nasce esclusivamente dalle situazioni paradossali. Semplicemente irresistibili, nella loro bravura comica, i sette protagonisti, ciascuno nella sua propria caratterizzazione, che assicurano ritmo sostenuto e poche pause dalle risate.
Spettacolo intelligente, ironico, cattivo. Da non perdere.
Testo a cura di Davide D’Antonio
Foto di scena: ©Lanzetta-Capasso