La genialità di Leonardo come elemento ispiratore delle opere, provocatorie e innovative. Il progetto si chiama “Leonardo Contemporaneo” e per vederlo c’è tempo fino a oggi a NoLo, Milano, via delle Leghe 22 prezzo Space 22.
“Leonardo Contemporaneo” comprende opere di Davide Ferro, Olinsky, Gianni Pedullà, Massimo Romani e Leonardo Santoli, si arricchisce anche di altri 2 prestigiosi artisti quali Angela Maria Capozzi e Federico Cozucoli.
Tra le opere più ammirate della mostra, che ha toccato Castelsardo e Alghero prima di arrivare a Milano, ci sono quelle di Davide Ferro (di cui vi abbiamo parlato qui) che rappresentano Leonardo in varie situazioni contemporanee. Ferro approfondisce con le sue opere le tematiche sulle relazioni tradizionali e dei tempi moderni, le differenze che intercorrono tra i rapporti umani lenti e ripetute e i confronti interprersonali brevi e fuggevoli dei tempi che vivianmo oggi.
Il tema della mostra sulla genialità abbraccia varie espressioni: dal ritratto, tema prediletto del Genio di Vinci, al paesaggio di cui lo stesso fu innovatore profondo e rivoluzionario, dalla visione simbolica e introspettiva del reale e della natura all’astrazione sintetica delle forme e della metafisica dello spazio. Opere astratte, figurative, pittoriche, visual , possono dare un senso a tale ricerca e la mostra intende presentare una selezione accurata di opere realizzate da maestri moderni e contemporanei, che con la loro creatività riescono a stupire e ad innovare l’arte e la visione del mondo e dell’uomo.
Gli autori contemporanei sono così chiamati ad interpretare il tema della genialità leonardesca secondo le proprie emozioni e con il proprio stile, ispirandosi o meno all’arte del grande Leonardo da Vinci.
Dice Massimo Romani: “La mia pittura coniuga l’arte e la raffinata tecnica dei secoli passati con quella della ricerca contemporanea, con cromie minimali ed essenziali”.
Leonardo Santoli (di cui vedete un particolare in foto d’apertura) dice di essere alla ricerca di “segni, simboli mitici e forme che vanno dai giochi elettronici alla pittura tradizionale”. Federico Cozzucoli, in pausa di riflessione in questo momento, rivisita in chiave moderna il pensiero ecclesiastico con una manifestazione artistica consona a questa via.
Gianni Pedullà coniuga l’arte del materiale con la cultura delle imamgini indagando anche la tattilità della forma e il valore simbolico delle figure rappresentate.
Angela Maria Capozzi, che ospita la mostra nel suo spazio, dice: “Ho voluto prendere spunto dai disegni del maestro toscano per avviare la mia riflessione, dove ho filtrato Paul Klee e il Leonardo decoratore”.