Letizia Cariello è una maître à penser, inventrice di linguaggi che facilmente teorizza, ma lo fa con la leggerezza delle Lezioni americane di Italo Calvino. L’artista è al lavoro per CASCINA I.D.E.A. il nuovo progetto di Nicoletta Rusconi Art Projects, una mostra in continuo cambiamento che si trova ad Agrate Conturbia, Novara, in campagna. L’intervento coinvolge l’architettura rurale, gli artisti che ne faranno parte, le loro produzioni e i loro progetti.
Letizia, di cui pregustiamo l’intervento nelle foto di apertura di servizio, discutendo costruisce meravigliosi, immaginari mnemosyne linguistici, in risonanza l’uno rispetto all’altro per via di glifi comuni che fluttuano, rendendo ancora più morbido l’eloquio. Lei, soprattutto, è attenta alle idee e nei progetti vede una parte soltanto di una strategia culturale più ampia. A metà tra progettualità barocca e improvvisazione jazz, quest’artista rivela una disciplina rara nel suo uso coltissimo dell’etimologia che la porta, senza mistificazione alcuna, a parlare di esegesi biblica e di filosofia morale o di diritto. C’è un filo rosso che unisce ogni sua dissertazione. Questo filo molto di frequente si materializza in forma concreta, per saldare unioni, anche apparentemente impossibili, tra oggetti distonici e non. Ma soprattutto per sanare conflitti, riunire mondi, guarire ferite dell’animo. Suture dell’essenza e nell’essenza dell’uomo. Abissi dell’animo e picchi di luce vengono visti in un possibile accordo senza giudizio. Il rosso è il significante del sangue ed il sangue è redenzione. L’arte non è una ricetta e ad essa e per essa giammai va dato un vademecum in dotazione. Se l’arte è esprimere ciò che non può essere detto a parole allora, diventa altrettanto vero che l’arte apre a infinite possibilità evolutive e interpretative.
Per Cascina I.D.E.A. Letizia Cariello è intervenuta sulla superficie della dimora rurale che ospita questo nuovo luogo per l’arte. E con il suo intervento è andata oltre, ha auscultato quelle pareti come si fa con uno stetoscopio per ponderarne le qualità materiche più profonde, ma soprattutto per valutare le esperienze umane che quei muri trasudano, andando à rebours attraverso le storie di chi ci ha abitato. Ha riconsiderato gioie e dolori attraverso un ritmo cromatico che, in ultima analisi, rende l’architettura stessa un flusso liquido.
Il nuovo progetto di Nicoletta Rusconi Art Projects affidato a Letizia Cariello è un intervento site-specific dal titolo Musica delle sfere celesti.