Alla Maab Gallery di Milano, nel centralissimo distretto glamour delle 5vie, due artisti di diverso percorso ma uguale appeal si avvicendano nelle prossime settimane.
Bruno Munari (Milano 1907-1998) è stato uno dei protagonisti internazionali del rinnovamento della cultura visiva e materiale del XX Secolo. Con il suo lavoro ha legato la scultura e l’industrial design, la pittura e il cinema, l’animazione e l’attività editoriale, la grafica e la didattica. Un costante rimando alla libertà creativa dell’infanzia e un uso sottile quanto spregiudicato dell’ironia ne fanno tutt’oggi una figura di riferimento per le giovani generazioni, oltre che per l’estensione del piano culturale che egli promosse comprendendo esperienze artistiche extra-europee come quelle dell’Estremo Oriente.
La mostra (fino al 21 dicembre, dal lunedì al venerdì | 10.30 – 18, sabato su appuntamento) a cura di Gianluca Ranzi, inquadra la sua sperimentazione a tutto tondo esaltando la coesistenza delle differenze. Si vedono le tempere chiamate semplicemente Composizioni (realizzati dagli anni Cinquanta ai Settanta), che mentre ammiccano alle composizioni di forme e di colori fondamentali delle Avanguardie Storiche come De Stijl e il Suprematismo, di fatto ricalibrano pesi e temperature cromatiche, pieni e vuoti, sul filo di una delicata ironia e di una contrappuntistica musicale che ne fa emergere armonie e dissonanze. Il movimento, fisicamente presente già nelle sue opere tardo futuriste del 1930, diviene non solo una caratteristica cinetica dell’opera ma un vero e proprio metodo operativo.
Occasione unica anche per vedere le famigerate Sculture da viaggio (dal 1958, in foto d’apertura) si piegano e si ripongono in valigia, si rimontano in viaggio e cambiano il loro aspetto a seconda della persona che vi interagisce.

Dal 25 gennaio 2018, a cura di Gianluca Ranzi, c’è invece in programma “primo piatto”, la prima milanese dell’artista tedesco Axel Lieber (Düsseldorf, 1960), una delle voci più originali del panorama contemporaneo in Europa, come testimoniano le mostre al Moderna Museet di Stoccolma (2010), al Centro per l’Arte Contemporanea Den Frie di Copenaghen (2012). Si ammireranno opere realizzate da Axel Lieber negli ultimi dieci anni di attività con la sua prodigiosa perizia manuale, installazioni e assemblages che costituiscono un viaggio appassionato, ironico e surreale intorno al mondo di oggetti quotidiani quali sedie, tavoli, scarpe, scatole di cartone, sacchetti di carta, tazze da tè, zuccheriere, camicie.