C’è un nuovo luogo di cultura nello stato di New York che ora mette in luce anche la valenza della costruzione dell’edificio. Si tratta di Magazzino Italian Art, un’istituzione che mostra la cultura artistica italiana in un ambiente iper-moderno a Philipstown, precisamente Cold Spring, nello stato della Grande Mela. Il museo, famoso quest’anno per aver dedicato una retrospettiva al multi-talento di Mario Schifano, il 23 agosto 2024 aprirà una mostra fotografica dedicata alla documentazione raccolta durante la costruzione dell’edificio, prima che aprisse ufficialmente nel 2017. Gli scatti sono stati realizzati da Marco Anelli e sono delle opere d’arte che ben si integrano nella grande collezione di Arte Povera su cui si basa la fama di questo nuovo polo culturale.
Indagine umana e fotografia di architettura convergono nella mostra curata da Paola Mura, che illustra come una centrale di latte pastorizzato sia stata trasformata in luogo di mostre dove si fa cultura. Con il video di Tommaso Sacconi lo status ad artista è ben attribuito anche agli operai che hanno costruito materialmente il luogo.
LA MOSTRA
“Marco Anelli: Building Magazzino 2014-2024” è la mostra aperta al pubblico dal 23 agosto al 28 ottobre 2024, allestita nel Robert Olnick Pavilion.
In allestimento una cinquantina di fotografie di grandi dimensioni, tra cui numerosi inediti, del fotografo italiano Marco Anelli che immortalano la progettazione e la costruzione di Magazzino Italian Art, compresi i ritratti delle decine di operai e artigiani che lo hanno realizzato.
Curata da Paola Mura, l’esposizione presenta una selezione di immagini scelte tra le centinaia scattate dal fotografo, che vive e lavora a New York, nell’arco di un decennio, dal 2014 al 2024.
Commissionate da Magazzino, le foto di Anelli raccontano la trasformazione del museo, a partire dalla progettazione di un’istituzione dedicata all’arte italiana postbellica fino alla forma attuale: un campus con due edifici, una rinomata collezione permanente, mostre temporanee e il primo e unico centro di ricerca del suo genere negli Stati Uniti.
Le fotografie seguono la storia dell’edificio principale di Magazzino (usato in passato come impianto
di pastorizzazione del latte e convertito nel 2017 dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo nella
sede della collezione permanente di Arte Povera) e proseguono fino alla recente costruzione del
Robert Olnick Pavilion, il padiglione indipendente progettato da Alberto Campo Baeza insieme a
Quismondo e destinato alle mostre temporanee e allo spazio per la programmazione.
Marco Anelli ha fotografato il cantiere di Magazzino stagione dopo stagione, giorno e notte, godendo
di un accesso privilegiato, senza restrizioni, a quello che solitamente è un luogo privato e difficile da
penetrare per i non addetti ai lavori.
Anelli non ha voluto soltanto documentare la costruzione di
Magazzino Italian Art, ma testimoniare l’umanità, le emozioni e le esperienze di coloro che hanno
reso questo progetto una realtà, facendone, sotto ogni punto di vista, un’opera d’arte di per sé.
I lavoratori sono ritratti nelle fotografie di Anelli durante tutte le fasi della costruzione senza alcun
ricorso a pose artificiali o stereotipi del mestiere, ma con grande onestà e rispetto, estendendo il
senso del cantiere dai puri elementi architettonici e costruttivi alla componente umana.
Per Marco Anelli: “Queste immagini vogliono raccontare la storia di Magazzino attraverso il senso
d’orgoglio che ogni giorno le donne e gli uomini portavano nel lavoro di cantiere. È stato un onore
raccontare le loro storie e vederli trasformare Magazzino da un’idea a una realtà concreta.”
La curatrice della mostra, Paola Mura, afferma: “A differenza della classica documentazione, l’opera
di Anelli offre una prospettiva senza precedenti che solo la sua visione artistica poteva cogliere. Le
foto non sono una semplice testimonianza, ma uno sguardo particolare che riflette il suo approccio
unico al tema. Rivelano il viaggio del museo sottolineando il potere dell’arte d’ispirare e creare.
L’opera fotografica di Anelli rispecchia la sua costante indagine sull’architettura, l’ambiente e
l’umanità. Il fotografo presenta opere ricche di riflessione, che restituiscono il ritmo del lavoro,
mettono in risalto il contributo spesso sottovalutato degli operai e riconoscono il loro ruolo
essenziale, insieme a quello di tutta la comunità locale”.
I fondatori di Magazzino, Nancy Olnick e Giorgio Spanu, dichiarano: “Siamo onorati di aver
commissionato questo progetto a Marco Anelli, il cui lavoro fa parte del museo al pari delle strutture
e del programma espositivo. Per noi era fondamentale che Magazzino venisse costruito da e per gli
abitanti della contea di Putnam e dei dintorni. Siamo orgogliosi di rendere omaggio allo straordinario
contributo di queste persone tramite una mostra che testimonia quanto il museo sia davvero opera
loro”.
Anelli ha pubblicato un volume, nel 2017, dal titolo Marco Anelli: Building Magazzino (edizioni Skira
Rizzoli) che documentava la realizzazione del primo edificio del museo attraverso 129 fotografie a
colori. La prefazione è di Nancy Olnick e Giorgio Spanu, con saggi di Manuel Blanco, Alberto Campo
Baeza, Marvin Heiferman, Miguel Quismondo e Vittorio Calabrese. Il progetto grafico è di Beatriz
Cifuentes, Waterhouse Cifuentes Design. Il volume è disponibile in libreria.