Come si evince dalle ricerche “Effettofestival 2023” e “Fruizione culturale: i giovani tra festival e social media” promosse da Intesa Sanpaolo a Milano Book City 2023, la formula dei festival culturali in Italia piace sempre di più. Il risultato relativo alla popolarità di produzioni e dei consumi culturali, con un focus specifico sulle generazioni più giovani, è confortante. E ha molto da indicare anche sulle giornate che Milano sta vivendo durante la kermesse dedicata ai libri, ormai sempre più interconnessa con intrattenimento e attualità. Gli appuntamenti culturali che hanno in media 5 anni di vita, sono più focalizzati sulle questioni sociali, la sostenibilità, l’ambiente, i diritti e l’innovazione.
I riferimenti culturali dei giovani sul web sono sia progetti editoriali nativi digitali (es. Factanza, Will Media, Torcha, Fanpage ecc.), sia influencer che ottengono notevole seguito e riscontro grazie alla rilevanza dei contenuti e al non essere ideologici.
I giovani sono alla ricerca quindi di nuovo modello culturale, che porti a un mondo e a una società migliori, come evoluzione di un passato in cui tendono a riconoscersi sempre meno. E Book City sta facendo proprio questo in questi giorni. Vediamo come.

CIBO E VINO – A proposito di commistioni tra cultura e altri momenti di vita, il cibo è sempre un grande indicatore di gradimento anche in letteratura. Marsilio ha portato a Book City 2023 “Le delizie della signorina Ashikawa” di Takase Junko che si interroga sul potere conviviale del cibo. La storia è molto esemplificativa di come le cose girano in questo mondo. A Nitani, protagonista del romanzo, non piace lasciarsi condizionare da pranzi e cene, mangerebbe sempre noodles pronti. Non gli sta simpatica Ashikawa, la collega colpevole ai suoi occhi di fare solo il minimo indispensabile e di dedicarsi alla preparazione di dolci per tutti. E in una società che impone ritmi professionali impietosi, la sua diventa una scelta rivoluzionaria, in cui la rivendicazione della cura di sé e degli altri e la ricerca dell’appagamento passano anche attraverso l’amore per il cibo.

INTRATTENIMENTO E ARTE – Con l’esperienza da maestro di design di Ettore Sottsass trasformata in graphic novel dal piglio artistico, un’altra sezione della nostra scelta di Book City 2023 si apre. A seguire le informazioni sui volumi illustrati di arte e spettacolo.

lettore di immergersi nel mondo degli oggetti disegnati da Ettore Sottsass: dalla macchina per scrivere Valentine, al totem – armadio Casablanca fino alla libreria Carlton… tutti pezzi simbolici entrati nel nostro immaginario oltre che nella nostra cultura. Rivive così in queste pagine un grande maestro che attraversando Razionalismo, Movimento Arte Concreta, Spazialismo e cultura Pop ha rivoluzionato il nostro modo di guardare e utilizzare gli oggetti, non più solo strumenti, ma grazie a lu anche portatori di significati simbolici, emotivi, rituali.

e mito”, di Massimiliano Capella, con la direzione artistica di
Sergio Iapino, edito da 24 ORE Cultura, prezioso volume che ripercorre la storia di Raffaella Carrà tracciando il suo originale percorso tra cinema e televisione, ambiti in cui ha definito uno stile–lo “stile Carrà” appunto-anticipando i tempi e sempre con un tocco personale. Questo fa di lei un’icona pop in grado di attraversare le decadi di due secoli rimanendo fedele sempre a sé stessa.
Raffaella Carrà ha travalicato l’ambito professionale e la generazione di appartenenza e, come le grandi icone americane ritratte da Andy Warhol, anche Raffaella è diventata immortale e, proprio come un’opera d’arte, si colloca fuori dal tempo. La Carrà non è dunque solo una donna e un’artista poliedrica, ma, come ha ricordato il regista spagnolo Pedro Almodóvar, incarna un vero eproprio “stile di vita”. Massimiliano Capella, storico dell’arte e della moda, autore, curatore e direttore museale, approfondisce in modo particolare le relazioni tra arti visive e moda, in un libro edito da 24 Ore Cultura chiamato Raffaella Carrà. Tra moda e mito che ha avuto una presentazione a Book City 2023 con Sergio Iapino, direttore artistico del volume, nonché compagno di vita e regista della regina della televisione.

L’arte italiana è un’arte provinciale? Luca Beatrice, che nel 2009 ha ricoperto il ruolo di curatore del Padiglione Italia, narra vicende e vite degli artisti della provincia italiana dai prodromi dell’Arte Povera alle ultime sperimentazioni del contemporaneo, di Giulio Turcato, Carla Accardi, Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Carol Rama, Emilio Isgrò, Maria Lai, Salvo, Antonio Trotta, Sandro Chia, Corrado Levi, Marco Lodola, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Francesco Vezzoli. Nel confronto con venerati maestri e picareschi compagni, artisti le cui poetiche si traducono in pratiche quotidiane, attraversa i decenni che vanno dal boom economico alle atmosfere cupe degli anni Settanta, dal fermento della Transavanguardia e del punk agli anni Novanta, che l’autore individua come «l’ultimo momento in cui si poteva identificare un’arte italiana», fino ai giorni nostri.
