10 Febbraio 2023

Milano Romantica al Castello di Novara

La pittura che racconta la trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi conosciamo e frequentiamo come nel caso di Piazza del Duomo e i Navigli.

10 Febbraio 2023

Milano Romantica al Castello di Novara

La pittura che racconta la trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi conosciamo e frequentiamo come nel caso di Piazza del Duomo e i Navigli.

10 Febbraio 2023

Milano Romantica al Castello di Novara

La pittura che racconta la trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi conosciamo e frequentiamo come nel caso di Piazza del Duomo e i Navigli.

Milano Romantica, o meglio, come mai ce la saremo immaginata. Nell’Ottocento la città stava per diventare come la conosciamo tutti oggi e grandi cambiamenti ne esaltarono radicalmente la bellezza. Una mostra, ideata e prodotta da Comune di Novara, Fondazione Castello e Mets Percorsi d’Arte con il patrocinio di Regione Piemonte, Commissione Europea, Provincia di Novara, Comune di Milano, Main Sponsor Banco BPM, è attualmente in corso al Castello di Novara. Il percorso intende illustrare, attraverso oltre settanta capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, i mutamenti susseguitisi nel capoluogo lombardo tra gli anni dieci e i primi anni ottanta dell’Ottocento. Decenni turbolenti nei quali Milano ha visto la caduta del Regno napoleonico d’Italia, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d’indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione.

Migliara, veduta di Piazza del Duomo in Milano, olio su tela 47 x 61 cm. Nella mostra su Milano romantica, il visitatore viene accolto da uno straordinario capolavoro ispirato ad una opera narrativa di grande successo popolare: I Lambertazzi e i Geremei di Defendente Sacchi (1796-1840). Firmata da Francesco Hayez (1791-1882) è infatti l’Imelda de Lambertazzi eseguita nel 1853 per il collezionista monzese Giovanni Masciaga. Storia di amore e morte ambientata nella Bologna delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, la tragica vicenda di Imelda e del suo Bonifacio era stata oggetto di opere poetiche anche prima della pubblicazione del romanzo di Sacchi e Hayez aveva affrontato il fortunato soggetto già negli anni venti, prima per l’editore Gian Marco Artaria di Mannheim (1822), poi per Francesco Crivelli (1829).

Le trasformazioni che già in epoca teresiana avevano iniziato a modificarne sensibilmente l’aspetto monumentale e urbanistico erano proseguite durante gli anni della Repubblica Cisalpina, del Regno d’Italia, della Restaurazione e del Risorgimento e avevano fatto di Milano una città moderna e bellissima, crocevia di genti, di culture, di arte. Una città elegante che avrebbe continuato a rinnovarsi anche nei decenni post-unitari, si pensi alla costruzione della Stazione Centrale, inaugurata nel 1864 dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II, alla demolizione del Coperto dei Figini in Piazza Duomo (1864), alla costruzione della Galleria Vittorio Emanuele (1865) e all’ideazione della Piazza del Teatro, nel 1865 battezzata Piazza della Scala, all’abbattimento del Rebecchino (1875). Una città culturalmente assai vivace, frequentata da viaggiatori stranieri e abitata da un facoltoso ceto borghese, ma nel contempo anche un luogo in cui le differenze sociali cominciavano via via a farsi sempre più marcate e nella quale gran parte della popolazione viveva in povertà.

Il percorso espositivo della mostra su Milano romantica, concepito dalla curatrice Elisabetta Chiodini coadiuvata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, è articolato in otto sezioni che seguono l’andamento delle sale del Castello Visconteo Sforzesco e ripercorre l’evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura, fenomeno culturale nato a Milano negli anni sessanta dell’Ottocento che coinvolgeva poeti, letterati, musicisti, artisti, uniti da una profonda insofferenza nei confronti delle convenzioni della società e della cultura borghese. In foto, Hayez Imelda de’ Lambertazzi, olio su tela 122 x 126 cm.

In foto di apertura: Canella Giuseppe Veduta del canale Naviglio preso sul ponte di San Marco in Milano, olio su tela 65 x 82 cm

Fino al 10 aprile 2023 al

Castello Visconteo Sforzesco di Novara

Angelo Inganni (1807-1880), Nevicata ai Navigli, olio su tela 73 x 90,4 cm. In mostra un suggestivo viaggio nel tempo tra le vie, le piazze, lungo i Navigli, proprio negli anni che videro l’inizio della loro trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi conosciamo e frequentiamo.

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