Per il Museo Internazionale del Calcio a Milano, Alessandro Rosso scomoda addirittura la scienza: “Ci siamo resi conto di aver collezionato ben 150 dna di campioni, qui forse arriveranno in futuro gli scienziati per studiarli”, dice l’imprenditore che ne ha messo a segno un’altra.
In uno splendido spazio della Galleria Vittorio Emanuele, al quarto piano, sorge da ieri il Museo Stringa d’Oro – a Football Permanent Exhibition, da non confondere con il museo di San Siro (secondo visitato in città dopo il Duomo) perché qui è celebrato il calcio in ogni suo aspetto.
Lo spazio è stato inaugurato dall’assessore allo Sport del Comune di Milano, Roberta Guaineri e per celebrare l’apertura del museo, sarà eccezionalmente esposta al pubblico la coppa originale della Champions League.
Il museo è allestito da DONTSTOP architettura (Michele Brunello e Marco Brega) su volere dell’imprenditore Rosso che negli ultimi mesi sta riportando alla luce spazi nascosti e dimenticati del gioiello cittadino che è la galleria di lato al Duomo. Le sette sezioni tematiche sono dedicate ai campioni del passato e del presente, con cinque caratteristiche necessarie per entrare nell’Olimpo milanese dello sport: visione, forza, estro, tecnica, cuore. Questi saranno anche le ispirazioni che animeranno la consegna dei premi Stringa d’Oro, il premio che Alessandro Rosso Group assegnerà ogni fine campionato. Il premio è una stringa in oro massiccio filato utilizzabile nelle scarpe, anche quelle che si portano in campo.
La selezione delle 84 paia di scarpe di giocatori da 40 Paesi, i 100 top club rappresentati e i cimeli autografati e conservati si devono alla dedizione di un grande collezionista Federico Enrichetti.
Il museo si trova all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II al numero 11/12, di fronte ingresso Urban Center a Milano. Aperto dalle 9,30 alle 22,30. www.arossogroup.com.