10 Aprile 2018

Ride on The Way – Sulla Tesla Paolo Re racconta i suoi gioielli

The Way Magazine a bordo della macchina simbolo dell'innovazione. Con un esponente dell'alta imprenditoria italiana che è sinonimo di progresso e creatività.

10 Aprile 2018

Ride on The Way – Sulla Tesla Paolo Re racconta i suoi gioielli

The Way Magazine a bordo della macchina simbolo dell'innovazione. Con un esponente dell'alta imprenditoria italiana che è sinonimo di progresso e creatività.

10 Aprile 2018

Ride on The Way – Sulla Tesla Paolo Re racconta i suoi gioielli

The Way Magazine a bordo della macchina simbolo dell'innovazione. Con un esponente dell'alta imprenditoria italiana che è sinonimo di progresso e creatività.

L’elettricità è sempre più il futuro della mobilità, noi di The Way Magazine abbiamo già provato i benefici e la comodità di questa nuova tipologia di propulsione guidando in un viaggio nella Franciacorta una Tesla Model S 100D. 

Avendo capito noi stessi che effettivamente non è poi così differente dalla nostra routine (impareremo a ricaricare l’auto come abbiamo imparato a ricaricare il nostro fedele iPhone), ci siamo chiesti quale fosse il pensiero di imprenditori di vari settori su questa nuova tecnologia. 

Nelle puntate che seguiranno questo articolo, conosceremo i punti di vista di alcune persone che dell’innovazione ne hanno fatto un pensiero e un lavoro.

Coordinati da me e dal direttore di The Way Magazine, Christian D’Antonio, gli ospiti, portati in giro per Milano a bordo della nostra Tesla Model S P100D, ci spiegheranno cosa ne pensano dell’innovazione energetica e come può essere utile anche nel loro campo d’azione.

Il primo ospite con cui abbiamo viaggiato è Paolo Re, vice president di Recarlo Gioielli. L’azienda, fondata nel 1967 dal padre Carlo Re a Valenza (Alessandria), oggi produce gioielli di qualità artigianale.

 

Francesco: Paolo, Recarlo Gioielli è arrivata a un punto di svolta che integra tecnologia e tradizione. Ci racconti il vostro gioiello di punta, il Florence?
Paolo: Questa collezione è nata con il desiderio di comunicare con il cliente finale. Diamo la possibilità di creare un gioiello che celebra uno dei momenti più importanti della vita.

F: Attraverso un configuratore online, un po’ come succede con il mondo delle automobili.
P: Sì, abbiamo il configuratore sul nostro sito che permette di scegliere lo stile dell’anello e di interagire attraverso delle scritte o dei simboli, all’interno o all’esterno del gioiello e poi di scegliere anche la caratura.

Christian: Paolo tu sei un giovane imprenditore che vive nel bello da sempre, o comunque è educato al bello. Oggi siamo in una bella macchina e siamo anche in una bella città. Che responsabilità senti di avere?
P: La prima responsabilità che ho è una responsabilità sociale, la nostra azienda è stata fondata nel 1967, ha circa 50 collaboratori, e quindi la prima responsabilità è verso di loro.
Poi c’è una responsabilità etica, sui prodotti che noi realizziamo e sui materiali che andiamo ad acquistare; il nostro obiettivo è quello di trasferire sempre un senso di trasparenza e di far capire la provenienza delle nostre materie prime. I nostri diamanti li andiamo ad acquistare in zone trasparenti e che seguono il kimberley process che riduce i conflitti per le estrazioni di preziosi. Questo ci garantisce la provenienza dei diamanti, evitando stati coinvolti nelle guerre civili.

F: Paolo siamo a bordo di questa Model S, raccontaci un po’cosa ne pensi della mobilità sostenibile.
P: Apprezzo moltissimo questa macchina sia dal punto di vista estetico che della funzionalità. Sicuramente è un esempio di mobilita elettrica perfettamente riuscito. Sono a favore di questa innovazione anche perché riduce l’inquinamento atmosferico, che è un aspetto sicuramente importante per tutti noi e anche per le nazioni in via di sviluppo. È una macchina veramente fantastica nella sua comodità, nei sui dettagli.

F: Il design poi è estremamente curato.
P: Provenendo dal mondo del fashion apprezzo ancora di più quelli che sono gli accorgimenti e i materiali usati.

C: Parli di materiali…oltre al metallo prezioso, nella linea Recarlo che materiali sono utilizzati?
P: Noi siamo molto concentrati sui diamanti, e proprio per questo nostro asset strategico, puntiamo molto sul solitario. Naturalmente però trattiamo anche pietre preziose di colore. Tra quelle che noi preferiamo usiamo gli Zaffiri, il colore blu intenso molte volte si avvicina molto al nostro Blu Royal.

C: Il design in un gioiello immagino segua i trend del mercato e il gusto delle persone che vanno a ricercarlo. Voi come vi adeguate a questo? O magari promuovete un certo modo di forgiare i gioielli in una maniera o in un’estetica particolare?
P: Lo stile e il design sono pilastri della nostra filosofia. Noi siamo in un territorio ben definito, fidanzamento, matrimonio, anniversario, nascita del figlio e tutte quelle che solo le celebrazioni. Anche se un gioiello è solitamente meno soggetto ai fenomeni della moda, in realtà anche qui il disegno, gli equilibri, le forme, la morbidezza, sono tutti aspetti che cambiano negli anni. Per questo noi siamo comunque molto attenti al design, negli ultimi anni c’è stata molta evoluzione dovuta anche alla nascita della modellazione 3D che ha dato una forte spinta alle forme, agli equilibri e al design.

C: Credo che Tesla parli in qualche modo a una clientela molto evoluta, attenta all’ambiente, esigente dal punto di vista della comodità interna e anche dell’estetica. Voi che tipo di clientela avete ?
P: Diciamo che il target di Tesla è in linea con noi. Principalmente ci rivolgiamo alle donne, dal primo solitario di fidanzamento, quindi dai 20 anni, ai 60/70 anni, con un prodotto per persone più mature. Il nostro target quindi è molto trasversale per quanto riguarda l’età ma per un discorso di budget, siamo su una clientela molto alta.

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Francesco D'Agostino

Figlio degli anni 90, spinta digital-social di The Way, si è fatto le ossa nel patinato mondo di To Be Magazine. Per scoprire che il dandy elegant che stava impersonando necessitava di una vetrina all’altezza anche sul web. Senza cercare altrove, se l’è creata da solo. Mette passione solo in quello che gli interessa veramente. Al resto nemmeno ci pensa. Grafica, biz obsession e una giusta dose di involontaria leadership lo proiettano sempre al minuto dopo.
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