15 Novembre 2022

Robert Capa, reporter del Novecento

Oltre ottanta opere ripercorrono la grande storia del Novecento attraverso lo sguardo del leggendario fotoreporter.

15 Novembre 2022

Robert Capa, reporter del Novecento

Oltre ottanta opere ripercorrono la grande storia del Novecento attraverso lo sguardo del leggendario fotoreporter.

15 Novembre 2022

Robert Capa, reporter del Novecento

Oltre ottanta opere ripercorrono la grande storia del Novecento attraverso lo sguardo del leggendario fotoreporter.

Robert Capa (1913-1954) ha soltanto 25 anni quando viene definito dal “Picture Post” «il più grande fotoreporter di guerra del mondo»: è la nascita di una leggenda e di un modo completamente nuovo di fare fotogiornalismo.
In occasione dei 110 anni dalla nascita di Robert Capa (22 ottobre 1913) il Mudec di Milano rende omaggio al grande fotografo ungherese con una mostra personale che ripercorre i principali reportage di guerra e di viaggio che Capa realizzò durante vent’anni di carriera, anni che coincisero con i momenti cruciali della storia del Novecento.
La mostra “Robert Capa. Nella Storia”, presso Mudec Photo dall’11 novembre 2022 al 19 marzo 2023, è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Sara Rizzo.
Lo spazio Mudec Photo – totalmente dedicato alla fotografia d’autore – giunge ormai alla sua sesta mostra monografica e in poco meno di quattro anni ha raccontato al pubblico milanese i giganti della fotografia del Novecento: Steve McCurry, Elliott Erwitt, Tina Modotti, Henri Cartier-Bresson. L’impegno di Mudec Photo prosegue dunque per l’autunno 2022 con una retrospettiva sul lavoro – lungo una vita – di un artista che ha fatto la storia fotografica del Novecento, Robert Capa.
Realizzato grazie alla collaborazione con l’agenzia Magnum Photos, la mostra – curata appositamente per il Mudec – riunisce un eccezionale corpus di fotografie: oltre 80 stampe.

fotografiche, alcune delle quali mai esposte prima in una mostra italiana, accompagnate da alcuni documenti d’epoca provenienti dalla collezione di Magnum.
“Robert Capa. Nella Storia”, che vuole porsi come apripista delle celebrazioni per i 110 anni dalla nascita del leggendario fotoreporter, racconta la Storia del Novecento, quella con la S maiuscola, Attraverso i suoi ritratti in bianco e nero e i suoi reportage di guerra e di viaggio, l’obiettivo del fotografo fece conoscere al mondo non solo gli orrori e le miserie dei tanti conflitti armati che caratterizzarono il secolo scorso e i volti degli uomini e delle donne che fecero la Storia, ma anche la vita quotidiana fatta di piccoli momenti di gioia e voglia di riscatto, di presente e futuro, di realtà e di sogni delle persone comuni, indifferentemente da una parte all’altra del globo.
Attraverso sette sezioni e con un percorso diacronico vengono raccontati i più importanti reportage in bianco e nero realizzati da Robert Capa, dagli esordi a Berlino e Parigi (1932- 1936) alla guerra civile spagnola (1936-1939); dall’invasione giapponese in Cina (1938) alla seconda guerra mondiale (1941-1945); dal reportage di viaggio in Unione Sovietica (1947) a quello sulla nascita di Israele (1948-1950), fino all’ultimo incarico come fotografo di guerra in Indocina (1954), dove troverà la morte.
Robert Capa non ha inventato soltanto sé stesso, ma anche la figura del fotogiornalista come testimone che rischia la vita per essere sempre al centro dell’azione, dalle trincee spagnole allo sbarco in Normandia. Nei suoi vent’anni di carriera ha raccontato la storia restando sempre fedele al suo celebre aforisma: “se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”.
L’azione – con tutta la sua dinamicità e forza propulsiva – spicca tra gli scatti come un fil rouge, che si dipana anche nei ritratti presenti in mostra, volutamente pochi e scelti per ricordare al pubblico i volti della Storia – come quello di Trotsky ardente oratore – o della sua storia personale, come quello di Picasso, fotografato nel suo studio di Parigi dove era rimasto anche durante l’occupazione, e dell’amico Steinbeck con cui intraprese il viaggio oltre la cortina di ferro, nel 1947.

Fotoservizio dal Mudec di Milano a cura di Gianni Foraboschi per The Way Magazine.

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