C’è un posto magico sui colli Briantei, nel comune di Briosco, Brianza (Lombardia) che vi farà aprire mente e cuore. Si chiama Rossini Art Site, voluto dal fondatore del sito, l’imprenditore e mecenate Alberto Rossini, che è un paradiso per i cultori della scultura astratta.
Si tratta di un museo a cielo aperto, con un’importante edificio d’autore, che schiude un nucleo di opere di chi per primo in Italia, intraprese la rivoluzione dell’astrazione in scultura. Gli scultori italiani dagli anni 60 im poi, infatti, portarono alle estreme conseguenze il rapporto tra forma e materia, e qui se ne ammirano tanti. Fanno della collezione Mario Negri, Lorenzo Pepe, Andrea Cascella, Francesco Somaini, Giò Pomodoro, Quinto Ghermandi.
Il progetto poi nel parco svela linee sinuose, ispirate all’andamento collinare del parco, e il modulo della colonna a T sono i segni che contraddistinguono maggiormente l’idea dell’architetto americano James Wines, esponente di spicco della Green Architecture (architettura organica). I materiali sono di provenienza locale e le vetrate a tutta altezza sul parco fanno di questa architettura un vero cannocchiale sulle colline e montagne circostanti.
La vegetazione del parco è strettamente autoctona – querce, noccioli e carpini – e dialoga con le opere esposte attraverso un linguaggio comune, all’insegna della bellezza.
Un altro straordinario segno architettonico è rappresentato dalla “Casa della Pace” di Massimiliano Fuksas. Realizzato anche questo dal celebre architetto con la collaborazione di Rossini e del suo staff, venne esposta per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2000 rappresentando, in scala ridotta, l’edificio Peres Peace House, successivamente realizzato a Tel Aviv.