Alla fine anche loro, i campioni del sarcasmo e della sdrammatizzazione, si sono trovati a fronteggiare l’inevitabile commozione. Lorello e Rovyna Riot, alla finale di SanNoLo 2020, il festival di talenti canori a Milano, si sono congedati dall’affezionato pubblico che li ha seguiti online per tre venerdì, con un momento di sincera emozione. Per una kermesse che aveva fondato la sua fortuna sull’aggregazione, aver vinto anche nella trasmissione su Facebook ha significato aver accorciato le distanze necessarie anche in modalità inesplorate. L’aggregazione è stata anche la base della costruzione della fama di NoLo, il quartiere dei giovani, creativi, attivisti, chi più ne ha più ne metta, che negli ultimi anni ha favorito a Milano incontri e socialità spontanea. Lo stesso spirito di comunità che ha fatto emergere il Festival di SanNoLo alle cronache nazionali e ha permesso la vittoria a un giovane milanese, Meazza, al secolo Jacopo Pagani, che ha presentato il brano “Mari Stregati”, votato da molti ascoltatori e dalla giuria tecnica (Petra Loreggian di RDS, Graziano Ostuni di Polydor Universal e Christian D’Antonio di The Way Magazine).
Secondo posto per il trapper Killbeat, che ha presentato con un video girato alla Martesana “Come ogni notte”, ai confini di NoLo, al terzo posto Foreman, cantautore di origine pugliese con il singolo “Le Facce Diverse”.

Per la giuria popolare, comunicata da Daniele Conticello, al terzo posto si è piazzata Sunico, al secondo Marchettini e al primo posto ex-aequo sono risultati Meazza e Killbeat. Per la giuria social, comunicata dalla coppia Vincenzo Salsano e Giorgia Morisi, il terzetto in ordine crescente è: Mario Red, Foreman e al primo posto Darte.
Soddisfatto il web mattatore di questa edizione, e multi-tasking conduttore impeccabile, Lorello, nome d’arte di Lorenzo Campagnari: “Ci è mancata l’allegra atmosfera a metà tra la notte degli Oscar e la sagra, ma alla fine a noi di NoLo basta che ci dai un tarallo e una canzone di Gloria Gaynor, siamo già contenti”.
Per l’eccezionale diretta in solitaria dal Ghe Pensi MI “manovrata” dall’inossidabile Matteo Russo (alla vigilia della riapertura del pub simbolo di NoLo), è rientrata anche Rovyna Riot, in total look Maria Morbegno. Riferita a Lorello dice: “Non so più come fare per farlo stare calmo, ha progetti da qui al 2040 e il tutto per il piacere di stare assieme. Lorello, spero che presto scoprirai il sesso e che questo ti distragga dal resto“.

Mari stregati (On Stranger Tides) è un romanzo fantasy storico del 1987 dello scrittore statunitense Tim Powers. Per il vincitore di SaNoLo è la testimonianza in musica di un periodo non felice, che evidentemente gli ha portato fortuna. Meazza, vero nome Jacopo Pagani, ha 25 anni e nel nome d’arte che si è attribuito (“come lo stadio”) potrebbe rivelare una certa ambizione a fare le cose in grande. “Voglio andare per i mari stregati, e poi scalare tutti i tuoi sogni vietati” dice il testo dell’acclamata canzone. Come molti musicisti della scena indie pop ha iniziato giovanissimo a scrivere e cantare pezzi hip hop per poi passare a testi intimistici, narrativi, a volte poetici. “La notte da vincitore è stata memorabile come prevedibile – ci dice Meazza raggiunto al telefono il giorno dopo – , per me è stata una botta di adrenalina e non ho dormito molto. Ero in casa, sono uscito con la mia ragazza dopo il verdetto perché avevo energia ancora addosso e sono andato a bere una birra”.
Meazza negli ultimi mesi aveva fatto le audizioni per Area Sanremo, senza finire nei finalisti, e ha partecipato al Premio Lucio Dalla. Ora spera che la vittoria di SanNoLo gli porti visibilità per altri progetti, come il video che sta per lanciare per il singolo già uscito “Strxxxo“.

“Dopo questo successo a NoLo credo dovrò pubblicare anche il video del brano ‘Mari Stregati’ che ho girato in stile selfie in bianco e nero in quarantena. Si vede il mio quartiere, City Life, anche se io sono legato a tutta la città di Milano, ho cambiato molte abitazioni e mi piace girarla tutta”.
Quello che ha colpito anche la giuria tecnica di SanNoLo è la scrittura di Meazza. “Ho un approccio istintivo alla scrittura – dice lui – raccolgo contenuti nelle fasi non creative e poi non penso a niente e scrivo di getto. Questa canzone in particolare è nata in un momento di sconforto, ero da solo a casa, non vedevo la luce in un periodo oscuro della mia vita. Sono andato alla tastiere e mi è uscito il giro armonico e il testo istintivamente. Credo che questa composizione abbia avuto un effetto terapeutico, perché alla fine della stesura mi sono ripreso. Volevo saltare quando ho finito il testo”.
E se fosse questo l’effetto della sua musica sugli altri? “Credo che la forza della musica sia riuscire a comunicare, e far star bene. Io sono cresciuto ascoltando Nirvana e il Grunge perché mio fratello li ascoltava, stimo molto Mike Shinoda dei Linkin’ Park. Ma ascolto anche il cantautorato contemporaneo, tutti gli artisti che arrivano da Roma. Spero di fare lo stesso effetto sugli altri, di rendere la giornata migliore con una canzone”.
Meazza, nonostante la sua giovane età, è abbastanza maturo da potersi godere con riconoscenza quello che gli sta capitando: “Con il mio produttore Ioska Versari stiamo lavorando alle future uscite. SanNoLo è stata una tappa importante anche perché proprio in questo 2020 credo si sia fatta storia con un’edizione online molto seguita. Mancava l’energia del live e il contatto col pubblico, ma da un punto di vista promozionale credo sia stata addirittura più efficace. Un bell’esempio di quello che si può fare in questi tempi di prudenza”.



“Siamo molto felici che Meazza e Killbeat siano arrivati in testa alla classifica, se la sono giocata per tutta la serata – conclude Campagnari – li terremo d’occhio perché hanno davvero tanti meriti. E a tutti quelli che ci hanno seguito diciamo: ci incontreremo per festeggiare presto quando si potrà”.