6 Febbraio 2019

Sanremo 2019, partenza da 10 milioni di telespettatori

Share d'ascolto un po' in calo rispetto al record dello scorso anno (dal 53% al 49%). Le impressioni sui 24 cantanti in gara.

6 Febbraio 2019

Sanremo 2019, partenza da 10 milioni di telespettatori

Share d'ascolto un po' in calo rispetto al record dello scorso anno (dal 53% al 49%). Le impressioni sui 24 cantanti in gara.

6 Febbraio 2019

Sanremo 2019, partenza da 10 milioni di telespettatori

Share d'ascolto un po' in calo rispetto al record dello scorso anno (dal 53% al 49%). Le impressioni sui 24 cantanti in gara.

Duetti e balletti fin dalla prima puntata, senza aspettare la puntata del festival di venerdì. Sanremo 2019 parte con un affollamento di star e numeri senza precedenti (24 artisti in gara, spesso in coppia) e un trio di presentatori ancora da limare.

Gruppo d’oro. Da sinistra, Claudio Baglioni, Matteo Bocelli, Virginia Raffaele, Andrea Bocelli, Claudio Bisio. (Foto AGI per ufficio stampa Rai).

Per lui il ruolo è disegnato quasi su misura, per lei, che ha abituato il pubblico a imitazioni straordinarie, senza impalcature satiriche la collocazione è più difficile.

Infatti, la gag di intrattenimento improvvisata con Patty Pravo (mentre si risolvevano problemi tecnici) è stata la più riuscita della serata: Virginia Raffaele ha “fatto” Patty Pravo davanti alla stessa divina, momento esilarante.

Per la prima volta dopo anni, c’è il corpo di ballo al Festival di Sanremo. Foto AGI per ufficio stampa Rai.
I due giganti: Andrea Bocelli e Claudio Baglioni cantano assieme alla puntata d’avvio del 69esimo Festival di Sanremo. (Foto AGI per ufficio stampa Rai).

 

Il duetto che ha incuriosito: Livio Cori e Nino D’Angelo (Foto AGI per ufficio stampa Rai).
Gli Zen Circus, al debutto a Sanremo. La band di Pisa ha presentato “L’amore è una dittatura” (Foto AGI per ufficio stampa Rai).

 

DUETTI – In gara o fuori gara, potrebbe essere questo ricordato il festival dei grandi duetti. Bocelli senior e Bocelli junior, che stranamente fino a ieri sera era ancora sconosciuto al grande pubblico italiano. Si è imposto anche per la sua avvenenza (su Twitter non si parlava d’altro, non immaginiamo sulle chat di Whatsapp di mezza Italia). All’estero da tempo i due si esibiscono assieme. L’ultimo album della superstar, arrivato al top in USA e Gran Bretagna, continua a essere sconosciuto in patria. E ieri è stato un vero debutto per il disco, dopo un passaggio pre-natalizio da Fabio Fazio, per introdurre al pubblico italiano il progetto con il figlio.

Bocelli ha anche duettato con Baglioni sul brano che lo aveva lanciato a Sanremo “Il Mare Calmo della Sera” nel 1994.

Sempre di quell’anno era “E Poi”, il primo successo di Giorgia. Ieri la grande cantante, tornata in classifica questo inverno con “Pop Heart”, ha cantato con Claudio Baglioni in un duetto inaspettato per ricordare “Come Saprei” che vinse un altro Sanremo di Pippo Baudo, quello del 1995, davvero intenso. La cantante romana non ha potuto esimersi dal fare un omaggio a Whitney Houston, ospite a Sanremo nel 1987.

In gara, alla prima performance non hanno brillato i duetti tra le due generazioni. Ma le canzoni, quelle sì, sono davvero di valore.

Nino D’Angelo e Livio Cori riescono a innovare l’immaginario della canzone napoletana, si accostano al festival con eleganza, non solo sonora (ed è un piacere guardarli). Che Livio sia o meno Liberato forse non importa più saperlo perché “Un’altra luce” ha davvero un testo che vale tutto. “Pe te fa ascì a stu scur ca te ten prigiuniero, Te posso da cient’ uocchie che t’appicciano ‘a vita; Ma sarà sempe scuro si nun ce crire si nun ce crire, Si nun ce crire”. 

Varrebbe la pena passassero sottotitoli per far comprendere la grandezza del testo, calato perfettamente sul duo di età così lontane. D’Angelo dice: “Per farti uscire dal buio che ti tiene prigioniero, ti posso dare 100 occhi che ti illuminano la vita, ma sarà sempre scuro se tu non ci credi”. Probabile premio critica.

Stessa delicatezza e rispetto nell’altro accostamento generazionale, quello di Briga con Patty Pravo. “Un po’ come la vita” (testo: Marco Rettani, Diego Calvetti, Zibba, Briga – Musica: Marco Rettani, Diego Calvetti, Zibba, Luca Leonori), non cresce nella performance, non è scritta con un’aria da apertura tipica dei ritornelli che fanno volare la voce della Strambelli e l’effetto senza amalgama tra i due penalizza un pò la percezione. Migliorerà con il tempo. Briga, c’è da dire, è molto a fuoco in questo progetto, ce la mette tutta a entrare nel mondo del pop adulto.

Foto AGI per Ufficio Stampa Rai concesse a The Way Magazine

 

 

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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