Un progetto per Carosone con Toni Servillo, una carriera di affiancamento ai più blasonati nomi del pop italiano. Oggi il quartetto napoletano Solis String Quartet è inarrestabile e punta dove più alto non si può. E quella vetta sono i Beatles da riprendere in una nuova veste con una voce inconfondibile, quella di Sarah Jane Morris. La cantante di tanti successi (e accoppiate vincenti dagli anni 80 a oggi) non si è tirata indietro alla “chiamata alla voce”: “Ci siamo conosciuti 2 anni fa – racconta presentando la collezione di cover “All You Need Is Love” in uscita oggi – e non ci siamo mai stancati di fare musica assieme”.
In verità l’album in pieno lockdown è stato registrato metà all’ombra del Vesuvio e metà a Londra, per quanto riguarda la voce. Vincenzo Di Donna, una delle 4 colonne del quartetto, ci ha detto: “Non è difficile attirare collaborazioni straniere quando si ha la vista centrale sul golfo di Napoli. Lì è dove creiamo ma le circostanze non hanno permesso molti incontri dal 2020″.

Il progetto ideato da Solis String Quartet con Sarah Jane Morris spicca per credibilità dei presupposti e soddisfazione nei risultati, nel rispetto della forza degli originali ma, allo stesso tempo, con la fisiologica esigenza di esprimere qualcosa di nuovo e particolarmente interessante. Nato da una traccia teatrale (lo spettacolo “Ho Ucciso i Beatles” incardinato sul morboso rapporto che legò l’assassino di John Lennon ai Fab Four), l’album/concerto “All You Need is Love” rappresenta una ricca commistione improntata su musica classica e pop, grazie alla rivisitazione del Solis String Quartet che crea un mood sonoro e ritmico molto coinvolgente, dalle peculiarità molto intriganti, che volge lo sguardo verso il jazz e il blues in particolar modo per la vocalità soulful di Sarah. L’operazione raggiunge vette notevoli in brani come “Come Together”, “Helter Skelter” e “Yesterday”.
Il quartetto racconta: “Non abbiamo mai fatto una revisione monografica su artisti singoli ma con i Beatles ci piacerebbe fare un altro album perche molte canzoni del loro repertorio meritano davvero di essere riprese”.
Sarah Jane Morris è molto vicina a Liverpool, la città del celeberrimo quartetto: “Ho uno stretto legame con la città anche perché nella mia famiglia ci sono molti episodi che ci legano alla patria dei Beatles. Così a marzo 2023, in occasione dell’anniversario di un anno di apertura dell’Auditorium inaugurato da Yoko Ono, ci suoneremo”.
La cantante è determinata: “Conosco Julian Lennon, voglio far ascoltare questo disco a Paul McCartney. Sono molto convinta dell’audacia e differenza che fanno questi arrangiamenti. Tutti quelli a cui abbiamo fatto ascoltare queste versioni sono rimasti entusiasti. Abbiamo rispettato la loro melodia facendo qualcosa di davvero diverso”:
I brani proposti erano abbastanza centrali per la voce di Sarah, dicono i Solis, che hanno avviato per primi l’idea degli accostamenti tra arrangiamenti d’archi energetici e la calda voce della Morris, che lei stessa definisce “baritonale”.
“Se l’avessi fatto prima un album sui Beatles non sarebbe stato così originale perché questa è la combinazione che mi ci voleva“, ammette davanti ai suoi nuovi amici colleghi italiani.

Eleonor Rugby, forse è una delle canzoni con gli archi più conosciuta nel repertorio beatlesiano ma nel disco non c’è. “Anche se è stata la prima che abbiamo provato non abbiamo voluto fare un gioco prevedibile, ma sorprendere. L’unica cosa inevitabile era il titolo, perché davvero oggi tutto quello che ci serve è l’amore, la cosa a cui ci aggrappiamo tutti”.
Coraggiosa anche l’idea della cantante di aggiornare con un pezzo cantato quasi in recitato la famosa “Imagine” di John Lennon, che eseguono solo dal vivo ma non è presente in disco. Arrangiamenti stravolti per un brano imitatissimo che però assume nuova forma e significato, visto che la Morris lo dedica ai rifugiati di tutte le latitudini.
Un legame con l’Italia c’è anche in copertina: l’ha disegnata il marito della cantante, che è un artista, per omaggiare il grande grafico di Sgt. Pepper’s, Peter Blake. Dentro ci sono i voli di famosi italiani, tra cui Pino Daniele, Leonardo Da Vinci ed Ennio Morricone. “E in alto in un angolo ci sono i Beatles che ci guardano“, dice lei orgogliosa.
Nel complesso il disco funziona e coinvolge, sicuramente più nelle fasi up-tempo che nelle ballad. Come ha fatto Sarah a gestire questo accostamento con la musica sacra del pop britannico? “I musicisti hanno ascoltato molti arrangiamenti già fatti per scostarsi e concentrarsi sulla vera essenza dei pezzi scelti. Io non ho voluto ascoltare niente di quello che hanno fatto nel tempo gli altri. Sono un’attrice e le canzoni devono parlarmi nel momento in cui le interpreto. E il backdrop più bello che potessi avere è questo meraviglioso quartetto d’archi italiano”.