18 Aprile 2017

L’Oltrepò pavese custodisce segreti culinari in una certosa del 700

Al ristorante Hosteria La Cave Cantù riscoperta delle tradizioni a tavola grazie ai piatti dello chef Damiano Dorati.

18 Aprile 2017

L’Oltrepò pavese custodisce segreti culinari in una certosa del 700

Al ristorante Hosteria La Cave Cantù riscoperta delle tradizioni a tavola grazie ai piatti dello chef Damiano Dorati.

18 Aprile 2017

L’Oltrepò pavese custodisce segreti culinari in una certosa del 700

Al ristorante Hosteria La Cave Cantù riscoperta delle tradizioni a tavola grazie ai piatti dello chef Damiano Dorati.

hosteria le cave cantù
Il percorso del ristorante inizia nel 2015 con un idea dello chef Damiano Dorati e la moglie Maria Peña.

L’Oltrepò pavese è una terra con una ricca tradizione culinaria da scoprire. Al ristorante Hosteria La Cave Cantù è possibile entrare in contatto con piatti tipici del luogo e specialità della casa.

L’antico monumento in cui trova casa il ristorante, è una pregevole certosa risalente al Settecento costruita dai monaci Certosini a Carteggio, nella provincia di Pavia.

Lo storico cortile ospita un vecchio pozzo coperto da una cupola dalle fattezze barocche; il locale è diviso al suo interno in due accoglienti sale in cui pietra, legno e vetro si sposano con opere d’arte contemporanee e creano un’atmosfera intima ed elegante, le ampie vetrate donano la vista su una corte esterna la quale nella bella stagione è aperta per sorseggiare una delle infinite proposte per l’aperitivo.

Seduti a tavola si viene travolti dalla cucina dello chef Damiano Dorati e della ricca proposta vinicola fatta dalla moglie Maria Peña.
I piatti serviti sono un’esaltazione delle tradizioni dell’Oltrepò pavese (dove lo chef Dorati è nato e cresciuto) e ricerca culinaria con prodotti pregiati anche derivanti da tutta Italia.

La cucina giocosa di chef Dorati lo ha portato al concepimento di molteplici piatti in menu, come L’apparenza inganna: pomodoro laccato al miele e farcito di tartare di pesce crudo, guacamole e Burrata affumicata; L’orto e il mare: una composizione nella quale densità e sapori si mescolano in un viaggio che parte dall’orto “di casa” e arriva al mare; il Calamaro che si crede una Paella; la Bruschetta di Foie gras nella stagione fredda; Risotto Carnaroli extra del Basso Pavese allo Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico e pancetta di maiale glassata all’orientale; i Ravioli di Branzino e zucca al profumo di soia balsamica; Krapfen ripieno di Taleggio della Valle Staffora su fondo di ragù bianco e riduzione di Marsala; Cosciotto d’anatra biologica farcito di mostarda di fichi; Seppia ripiena su crema di patate montata al nero di seppia, uovo marinato, guanciale croccante e tartufo nero; Guancetta di vitello in lenta brasatura accostata a cous-cous di verdure al cumino.

E poi le galuperie, dai Ravioli di farina di castagne ripieni di pistacchio, crema di cioccolato fondente e coulis all’amarena, al Quasi un Irish coffee, una crème brulée al caffè e spuma di Whiskey, sino alle selezioni di cioccolato fondente offerte con i distillati.

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Francesco D'Agostino

Francesco D'Agostino

Figlio degli anni 90, spinta digital-social di The Way, si è fatto le ossa nel patinato mondo di To Be Magazine. Per scoprire che il dandy elegant che stava impersonando necessitava di una vetrina all’altezza anche sul web. Senza cercare altrove, se l’è creata da solo. Mette passione solo in quello che gli interessa veramente. Al resto nemmeno ci pensa. Grafica, biz obsession e una giusta dose di involontaria leadership lo proiettano sempre al minuto dopo.
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