12 Novembre 2021

Sentimenti e debolezze, la “Buona fortuna” dei Modà

Un disco di sei brani. Parla Kekko: "Ho deciso di parlare di Alzheimer e di mia figlia".

12 Novembre 2021

Sentimenti e debolezze, la “Buona fortuna” dei Modà

Un disco di sei brani. Parla Kekko: "Ho deciso di parlare di Alzheimer e di mia figlia".

12 Novembre 2021

Sentimenti e debolezze, la “Buona fortuna” dei Modà

Un disco di sei brani. Parla Kekko: "Ho deciso di parlare di Alzheimer e di mia figlia".

Esce oggi in tutti i negozi tradizionali e negli store digitali, il nuovo album dei Modà dal titolo “Buona fortuna – parte prima”. Il disco, come si evince anche dal titolo, rappresenta una prima parte di un progetto molto più ampio che si svilupperà nei prossimi mesi. Sono sei i brani inediti scelti per questo Ep, in cui ritroviamo canzoni d’amore che da sempre contraddistinguono lo stile della band milanese come “22 metri quadri” e “Fottuto Inverno“. Poi ancora troviamo “Comincia lo show” un’aperta critica al mondo social di oggi dove chiunque, seduto sul proprio divano, può brandire il proprio telefono come una vera e propria arma, sparando giudizi contro chi si trova in quel momento dall’altra parte dello schermo.

Nell’album dei Modà c’è spazio anche per l’amore paterno di “Non ti mancherà mai il mare” (dove Kekko parla a sua figlia dicendole di non commettere i suoi stessi errori) e di un augurio personale come in “Buona fortuna buona vita buona luna”, brano che ha permesso all’autore di rivivere un momento di debolezza, uno di quelli da cui si vorrebbe scappare e non tornare più indietro. A chiudere l’EP la toccante “Scusa se non lo ricordo più“, una storia segnata dall’Alzheimer.

Esce oggi “Buona Fortuna – parte prima”. Ci parli di questo nuovo album dei Modà?

«Le canzoni le ho scritte tutte prima della pandemia. Ci siamo divertiti perché abbiamo registrato a distanza. Io stavo a casa, mentre i ragazzi andavano in studio a turno. La scelta di aver inserito solo sei brani e di aver diviso il disco in due parti, nasce da un’esigenza della casa discografica, ma soprattutto di dare importanza a tutte le canzoni del disco, perché se fai un disco contenente 15 brani e ne promuovi tre, tutto il resto in qualche modo va nel dimenticatoio».

Come e quando nata l’dea del titolo “Buona Fortuna”?

«In realtà è nata dopo la pandemia. C’è una canzone che si chiama “Buona fortuna buona vita buona luna”, da cui abbiamo pensato di estrapolare Buona Fortuna, che ci sembrava, dopo il periodo che abbiamo trascorso, un augurio di buona salute e di ritornare ad una vita normale».

Scusa se non lo ricordo più” è una canzone che parla di dell’Alzheimer, dove il protagonista, all’inizio della malattia, alterna momenti di totale buio a momenti di lucidità…

«È una storia particolare che nasce da un’intervista che ho letto un po’ di tempo da di Lino Banfi, che parla della malattia della moglie. Questa malattia è terrificante per chi la vive ma anche per chi sta al fianco della persona malata. In questa frase ho trovato tutto il senso per poter cominciare a raccontare qualcosa, chiaramente non da un punto di vista medico, ma dal punto di vista emozionale. Ho deciso di parlare di Alzheimer perché è una malattia molto diffusa e di cui si parla molto poco e mi sembrava un argomento bello e importante da tirare dentro a un disco».

Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria) sono i Modà: porteranno dal vivo i brani di questo nuovo progetto discografico nel tour che li aspetta il prossimo anno. La band – che da sempre trova live la sua condizione migliore – ripartirà dalla sua Milano il 2 maggio 2022, recuperando in questo modo le date annullate a causa della pandemia nel 2020.

Altro brano presente nel disco “22 metri quadri”. Ce ne parli?

«È la passione che si consuma all’interno di una stanza con due persone che consumano la loro passione e un letto.  Questo letto sta di fronte a una finestra che gli racconta che non c’è futuro, ma loro vogliono vivere a tutti i costi quella storia. In qualche modo Fottuto inverno è il continuo, perché quando tutto finisce questa persona si ritrova sola in questa stanza di ricordi di quella che è stata una storia d’amore bellissima, ma che sapeva benissimo che non aveva futuro».

Questo disco dei Modà oltre a spaziare su diverse tematiche, contiene anche delle nuove sonorità…

«Quando sei in studio e vuoi dare colore a una canzone nuova puoi attingere o a quello che hai sempre utilizzato, ovvero gli strumenti che ti hanno caratterizzato, oppure spingere su qualcosa che hai già utilizzato in passato magari in maniera diversa, per dargli un colore diverso, più scuro o più brillante, dipende. In Comincia lo show abbiamo dato un colore più scuro, per sottolineare anche l’attitudine stessa del brano. Su Non ti mancherà mai il mare, lo strumento dell’ukulele riesce a darti una leggerezza meravigliosa. Un senso di estate, di serenità, di speranza che altri strumenti non possono dare, quindi una band non deve esclusivamente utilizzare gli stessi strumenti, basta sperimentare e capire quando questa cosa è giusta, dosarla con saggezza, anche perché esagerando si rischia di ottenere l’effetto contrario. Dal vivo abbiamo sempre riportato le canzoni molto simili al disco ed è chiaro che queste canzoni verranno riportate chiaramente per quelle che sono perché ci teniamo molto. È bello sentirle dal disco, ma in un palazzetto è ancora più bello».

Una delle prove tangibili degli usci e costumi dovuti alla pandemia è che voi avete anche una promozione con la Mondadori, dove chi acquisterà la versione autografata avrà la possibilità di videochattare con voi. Una cosa che 10 anni fa sarebbe stata impossibile e impensabile.

«Questa cosa è stata realizzata perché in questo momento non ce la sentiamo di incontrare le persone dal vivo. È un’eccezione nata proprio dall’esigenza del momento, dove gli assembramenti non si possono ancora fare. Nell’incertezza abbiamo preferito fare questa cosa, piuttosto che non fare nulla. Abbiamo sempre incontrato il nostro pubblico dal vivo e ci avrebbe fatto piacere incontralo nuovamente, ma non è ancora il momento giusto. Ovviamente questo non andrà mai a sostituire quello che è il rapporto con le persone. Torneremo ad abbracciarle, a firmare i dischi e fare le foto con loro».

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