Gli Spandau Ballet e l’Italia: storia di un lungo fidanzamento sotto il segno della musica che dura da oltre 30 anni.
Abbiamo incontrato la band all’Atlantico di Roma: con loro il nuovo cantante Ross William Wild in attesa del 10 novembre, quando il sassofonista Steve Norman tornerà in Italia per una data con i fratelli Ciccone.
“You’re Indestructible”, “Siete indistruttibili” recitavano – citando il testo dell’hit single “Gold” – le testate inglesi nelle scorse settimane, ad un passo dall’inizio del tour europeo che avrebbe visto su uno stesso palco quattro dei cinque elementi della formazione-simbolo degli Spandau Ballet.
I fratelli Gary e Martin Kemp – rispettivamente chitarrista e bassista della band inglese – con il batterista John Keeble e con il polistrumentista Steve Norman sono tornati in Italia, Paese che adora gli Spandau Ballet da tre decenni, sin da quella apparizione con “I’ll fly for you” al Festival di Sanremo 1985 che sancì l’effettivo fidanzamento tra il Belpaese e il quintetto protagonista della cosiddetta ‘second British Invasion’.
E il ‘quinto elemento’ Tony Hadley, il ‘crooner’ degli anni Ottanta, la voce di “True” e “Gold”? “Siamo gli Spandau Ballet e vogliamo continuare ad esserlo. Anche senza Tony...”: queste le parole dei quattro Spands, che abbiamo vist sul palco dell’Atlantico di Roma, per la seconda delle tre date nel nostro Paese (Milano e Padova le altre due tappe tricolori) senza il loro leggendario frontman.
Insostituibile Tony Hadley? Pare proprio di no, stando a quanto deciso dai quattro musicisti. Il trentenne scozzese Ross William Wild ha preso ufficialmente il posto di Hadley a partire dal 2018: “In effetti abbiamo soltanto sostituito un componente!” hanno dichiarato, tra il serio e il faceto, ai media italiani gli Spandau Ballet. Il pubblico si divide, naturalmente, tra ‘hadleysti’ e ‘wildisti’, nella migliore tradizione del pop britannico: ma, alla fine, prevale la forza della band, come dimostrato dal calore dei fan italiani.
A Roma i musicisti hanno snocciolato una manciata di hit inattaccabile, da “Only When You Leave” a “How Many Lies?”, passando per “To Cut a Long Story Short”, “I’ll Fly for You”, “Round and Round”, “Lifeline” e per approdare poi alle immancabili “True”, “Through the Barricades” e “Gold”. Due ore o poco più per dimostrare che quella band da quasi 30 milioni di copie e da oltre 20 hit singles da classifica è ancora credibile e – in qualche misura – scintillante.
“Grazie per la vostra fedeltà, la vostra lealtà!” hanno urlato dal palco i fratelli Kemp. L’Italia è da sempre un feudo inattaccabile per i cinque inglesi: alcuni mesi fa Steve Norman raccontò a The Way Magazine che “l’Italia e gli Spandau Ballet hanno la stessa passione, la stessa gioia di vivere, l’amore per la vita. Elementi che ci uniscono profondamente”.
Tra il pubblico del concerto all’Atlantico di Roma anche i tre fratelli Ciccone – i dj Claudio e Nunzio e la sassofonista Alessia – che affiancano proprio Steve Norman in quel “Pop Up Tour” che da anni tocca le città di tutta Europa: un progetto inedito, un ponte di dialogo tra l’Italia e il Rregno Unito, sotto il segno della musica. “Torneremo sabato 10 novembre sul palco con Steve – ci ha anticipato Alessia – per una nuova tappa del nostro viaggio musicale. Approderemo sullo stage del prestigioso ‘Principino’ di Viareggio, in uno dei luoghi più belli d’Italia, dopo aver suonato insieme negli spazi dello storico Bagno Elena di Napoli, davanti al ‘nostro’ incantevole Mar Mediterraneo!”.
Testo e foto live di Michelangelo Iossa.