8 Marzo 2024

The Game: quando l’arte diventa gioco (e viceversa)

"The Game" in due location a Milano in zona Martesana. Artisti di diverse generazioni con tecniche e stili diversi, dalla fotografia alla pittura, dal lavoro tridimensionale all’installazione, dalla tecnica mista al collage

8 Marzo 2024

The Game: quando l’arte diventa gioco (e viceversa)

"The Game" in due location a Milano in zona Martesana. Artisti di diverse generazioni con tecniche e stili diversi, dalla fotografia alla pittura, dal lavoro tridimensionale all’installazione, dalla tecnica mista al collage

8 Marzo 2024

The Game: quando l’arte diventa gioco (e viceversa)

"The Game" in due location a Milano in zona Martesana. Artisti di diverse generazioni con tecniche e stili diversi, dalla fotografia alla pittura, dal lavoro tridimensionale all’installazione, dalla tecnica mista al collage

Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, due spazi di Milano in zona Gorla – Naviglio Martesana, tornano in duo per presentare dal 6 marzo al 18 aprile 2024 The Game , mostra collettiva, a cura di Silvia Franceschi, che invita a cimentarsi sul tema del gioco un gruppo di artisti di diverse generazioni con tecniche e stili diversi, dalla fotografia alla pittura, dal lavoro tridimensionale all’installazione, dalla tecnica mista al collage, fino al libro d’artista. In mostra opere di: Elisa Carovilla, Paolo Ceribelli, Luca Corradi, Anna Dormio, Giorgi & Perfetti, Anna Giuntini, Mimmo Iacopino, Angelo Jelmini, Andrea Meregalli, Fabrizio Molinario, Andrej Mussa e René Pascal.

La curatrice della mostra, Silvia Franceschi scrive: “Se oggi pensiamo al gioco associato all’arte Bruno Munari è probabilmente una delle prime figure che ci vengono in mente. Sulla serietà del gioco hanno insistito Bruno Munari e Enzo Mari, altro pilastro della creatività italiana. Diceva quest’ultimo a proposito del gioco: “È una faccenda molto seria. Non serve a passare il tempo, ma a capire il mondo.” Munari ricordava, invece, che a chi dubitasse della serietà del gioco sarebbe bastato per ricredersi osservare dei bambini giocare, perché il loro gioco, apparentemente libero e spontaneo, è in realtà guidato da regole. La maggior parte degli studiosi oggi concorda nel ritenere il gioco un’esigenza biologica innata nell’uomo, ancor prima che un’espressione della cultura umana. Proprio come l’arte“.

Anna Dormio, Boom boom papà, DETAIL 2020 – ongoing. Ritagli di cataloghi di armi dimensioni variabili. Foto: Leonardo Morfin

Perché il gioco è una cosa seria, e per giocare bisogna rispettare le regole.

La mostra si dipana in due diversi spazi di Milano, intimi e pieni di fascino in zona Gorla – Naviglio Martesana. Due realtà, Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, che dal 2021 dialogano organizzando insieme mostre, laboratori ed eventi.

Schiller per primo illustrò che il gioco, come l’arte , insegna la creatività che è propedeutica alla costituzione della persona. Per questo, in mostra, il tema poteva essere interpretato dagli artisti in senso lato, anche nel suo significato opposto (“Questo non è un gioco”) affinché ogni artista, con la propria sensibilità, fosse libero di interpretarlo seguendo direttrici anche molto diverse.

Fino al 18 aprile 2024 in due location a Milano opere di Elisa Carovilla, Paolo Ceribelli, Luca Corradi, Anna Dormio, Giorgi & Perfetti, Anna Giuntini, Mimmo Iacopino, Angelo Jelmini, Andrea Meregalli, Fabrizio Molinario, Andrej Mussa, René Pascal.

Così è stato. In mostra c’è chi cattura il cielo per poi sparargli; chi, fondendo antiche ceramiche e moderni giocattoli, conduce lo spettatore nel suo mondo da Alice nel Paese delle Meraviglie o chi nel mondo di Heidi con i suoi paesaggi di pastelli a cera formato figurina; chi attraverso le proprie perfette composizioni di soldatini colorati o di armi riesce a depotenziare la guerra trasformandola in mero gioco; chi partendo da un pensiero di Enzo Mari ricorda “che la scoperta, l’invenzione e dunque il gioco sono fondamentali per la costruzione dell’uomo” e per questo dobbiamo conservare il gioco dentro di noi; chi col suo naviglio gremito di omini colorati ricorda che quei barconi che attraversano il mare non sono un gioco; chi, immortalando vecchi giocattoli, come l’ormai archetipico cubo di Rubik, o rivisitando luoghi di viaggio ove si giocava a nascondino, ricorda come la nostra memoria possa giocare con noi, regalandoci d’improvviso immagini, voci, e sensazioni che credevamo dimenticati; chi gioca con immagini e parole nei suoi libri d’artista; chi con i suoi collage di materiali diversi e vecchie fotografie gioca con la metamorfosi dei ricordi; chi con una tavolozza di stoffe colorate, metri da sarto, carta e materiali trovati crea opere in cui magicamente convivono estremo rigore compositivo e libertà; e chi, last but not least, ricorda a tutti che dobbiamo rivendicare a gran voce il nostro diritto di giocare, a tutte le età, e soprattutto pretendere che a poter giocare siano i più piccoli. Sempre e ovunque, anche quando i grandi ottusamente sembrano giocare alla guerra.

Foto di allestimento “The Game” (di The Way Magazine).

THE GAME

 a cura di Silvia Franceschi

con lavori di

Elisa Carovilla, Paolo Ceribelli, Luca Corradi, Anna Dormio, Giorgi & Perfetti, Anna Giuntini, Mimmo Iacopino, Angelo Jelmini, Andrea Meregalli, Fabrizio Molinario, Andrej Mussa, René Pascal

Dal 6 marzo al 18 aprile 2024

Opening: Martedì 5 marzo dalle 18 alle 21

Spazio Blue Train

Via fratelli Pozzi, 4 Milano

The Kitchen art gallery

Via Asiago 4, Milano

In foto di apertura: Elisa Carovilla, Trex5

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