In molti pensano che sia stato il maccartismo in America ad oscurare la valenza artistica di Tina Modotti. L’artista, una delle fotografe più influenti del Novecento, e sicuramente l’obiettivo più autorevole di inizio secolo scorso, è stata “adottata” dall’America quando, da udinese (nata nel 1896) vi emigrò nel 1917.
Fu fotografa e attivista rivoluzionaria, amica e interlocutrice di pittori come Frida Kahlo e Diego Rivera ma anche modella e attrice di film muti a Hollywood. Attiva soprattutto in America Latina (morì nel 1942 a Città del Messico) molta della sua produzione è custodita proprio nel Nuovo Continente. Ecco perché la mostra che le dedica l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi questo mese è un evento unico.
La sua traiettoria umana, l’ha resa la uno degli artisti più famosi del XX secolo. L’associazione Cinemazero punta sulla fotografia, libertà e rivoluzione che ricostituisce attraverso una quarantina di foto, video e altri documenti.
La mostra si articola in quattro sezioni: accanto alle opere più famose – nature morte, ritratti di contadini messicani e della stessa fotografa – sono esposti gli scatti più intimi dedicati a donne e bambini.
La mostra è organizzata nell’ambito del festival PhotoSaintGermain a Parigi.
Fino al 25 novembre (dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, nonché la sera durante gli eventi).
Fotoreport di Andrea Agostinelli – Parigi per The Way Magazine