5 Novembre 2022

Tomoko e Marica per le donne giapponesi

Due personalità femminili con la loro arte a confronto. Figlie del New Pop nipponico, esposte al Parco Trotter di NoLo per due giorni.

5 Novembre 2022

Tomoko e Marica per le donne giapponesi

Due personalità femminili con la loro arte a confronto. Figlie del New Pop nipponico, esposte al Parco Trotter di NoLo per due giorni.

5 Novembre 2022

Tomoko e Marica per le donne giapponesi

Due personalità femminili con la loro arte a confronto. Figlie del New Pop nipponico, esposte al Parco Trotter di NoLo per due giorni.

A NoLo, quartiere multietnico di Milano, il crocevia di culture questo weekend porta al pubblico due sensibilità femminili diverse ma legate da una stessa matrice. La mostra “Japanise Feminine Icons“, alla chiesetta del rigenerato parco Trotter, intende accostare due sensibilità affini, oltre che due amicizie di lunga data, quelle di Marica Inoue (Tokyo 1972-Milano 2019) e Tomoko Nagao (Nagoya 1976): illustratrice e autrice di manga la prima, artista la seconda. Sono donne creative giapponesi che hanno scelto l’Italia come seconda patria innestando la multiforme e stratificata cultura nipponica nella culla europea, confrontandosi in particolare con la tradizione italiana delle arti visive.

Marica Inoue “Mu e Muina”, 2012. Inchiostro a pennina su carta, colorazione digitale.

I temi affrontati da Marica Inoue, nell’invenzione di storie in stile manga, sono spesso legati alla figura femminile, una ragazza che diviene eroina dei nostri tempi e con energia ribadisce non solo un ruolo leader nella società contemporanea, ma anche la straordinaria felicità di amare, la fragilità e la forza che la mantiene vincolata ai sentimenti e agli affetti familiari. Nella striscia di Mu e Muina, ad esempio, una sorta di trasposizione fantastica di una condizione edenica tra uomo e donna, Eva ha il ruolo di indirizzare e sostenere un Adamo impacciato e disorientato. L’invenzione, sovente, non è altro che la trasposizione di sé e dell’altro in un mondo irreale in cui Marica stessa si riconosce protagonista in una società contemporanea, quella italiana in particolare, dove alla donna è affidato il compito di coprire i ruoli che l’uomo, in crisi di identità, non sempre è in grado di affrontare.

Tomoko: “Eden – Bambi Unicorn found a banana and snake”. 2022, olio su tela.

Tomoko Nagao, invece, ha optato, nel linguaggio delle arti figurative, per un’estetica kawaii (carino, leggero) in cui vi è certamente un’eco della cultura manga giapponese – e qui è il trait d’union con l’amica Marica – ma ormai metabolizzata nel carosello di figure, loghi, emotion, smiley legati alla comunicazione della società contemporanea. Il riferimento alla tradizione, ai capolavori dell’arte occidentali, non è che il punto di partenza per ribadire, con uno stile definito “Japan Pop”, «parodie giocose, ma dissacranti che eleggono il mito a icona popolare, con tenerezza», come è stato recentemente notato da Chiara Gatti.

Le sue figure femminili, di ambiguo erotismo, i miti della bellezza occidentale come Salomè, si traducono in icone eroiche di una femminilità soggetta alla violenza stereotipata della cultura dell’occhio maschile: intendono quindi liberarsi e irrompere come protagoniste.

L’Eden rivisitato da Tomoko, un riferimento al capolavoro Adamo ed Eva (1526) di Lucas Cranach il Vecchio, sembra una dissacrante metafora della propria esperienza di donna artista nel mondo dell’arte e nella vita, con le tentazioni, le difficoltà e le ambiguità provenienti da una cultura ancora dominata dalla presenza maschile. Talvolta i suoi miti alludono, invece, alla condizione femminile giapponese contemporanea, sempre più fragile e tuttavia abile a celare il dramma più sofferto dietro un’icona felice e spensierata.

In foto, a sinistra un disegno di Marica Inoue (“Eriko”, 2015) e a destra Tomoko Nagao “Eva and snake with a banana pink”, olio su tela 2022.
Marica Inoue aka Mari Mari-chan (Tokyo 1972 – Milano 2019)
 Nata a Tokyo, ha vissuto tra Giappone ed Italia, le sue due patrie, portando avanti il lavoro di illustratrice e fumettista. Ha studiato grafica al Visual Communication Design Department della Musashino Art University e poi ha continuato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Come illustratrice in Italia ha disegnato, per la Fabbri Editori, una serie di libri sul calcio scritti da Roberto Perrone (Corriere della Sera), oltre a varie copertine per riviste. Autoproduce storie in stile manga, e nel 2014 una sua graphic novel viene pubblicata negli Stati Uniti: l’editore Animal Media Group la sceglie per illustrare “The Hockey Saint”, scritta da Howard Shapiro e colorata da Andres Mossa. Ha realizzato il character design per alcuni spot pubblicitari (Saikebon Saiwa) ed ha lavorato nel campo fashion illustration per il brand Chimborazo. Tra le collaborazioni importanti va menzionata quella con Copic Italia. Inoltre è stata titolare del Corso di Manga presso l’Accademia ACME di Milano. Le piaceva anche disegnare ritratti per il pubblico ai festival di fumetti e cosplay, dato che questa attività le permetteva di conoscere di persona fan e appassionati della cultura giapponese, in particolare di manga ed anime. 
Marica si è spenta a Milano nel mese di novembre 2019.

Tomoko Nagao (Nagoya, 1976) Vive a lavora a Milano. Si è diplomata al Chelsea College Art & Design, MA Fine Art a Londra nel 2003 al termine di una formazione artistica esperita in Giappone, tra Nagoya, Kyoto, Yokohama. Trasferita in Italia dal 2006 ha partecipato tra l’altro, alla nota mostra Botticelli Reimagined presso il Victoria and Albert Museum nel 2016. La sua arte, legata alla cultura digitale della nostra epoca, si esprime in pittura, scultura, grafica, decorazione. www.tomokonagao.info

Japanese feminine icons

5-6 novembre 2022

Ex chiesetta del Parco Trotter

Via Giuseppe Giacosa, 46 Milano

Inaugurazione sabato 5 novembre h 11.30

Orari di apertura per i giorni 5 e 6 novembre 10-19.30

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