Tornabuoni Arte continua la sua opera di celebrazione della creatività e l’opera di scouting di artisti importanti. Soprattutto la galleria italiana porta nel mondo la nostra arte in linea con i tempi. Date uno sguardo alle proposte autunnali in tutta Europa.
FIRENZE – Fino al 24 novembre quest’anno si celebra anche la trentesima edizione dell’Antologia di arte moderna e contemporanea, pubblicazione che accompagna e approfondisce le opere in mostra e la ricerca. Il catalogo introdotto da un testo di Gino Pisapia, è suddiviso in Artisti Italiani, Artisti Internazionali e Proposte Contemporanee.
Tornabuoni Arte nella sede di Firenze (lungarno Benvenuto Cellini, 3) fino al 24 novembre è aperta la mostra che si conclude dopo un anno. La galleria ha creato un importante circuito espositivo e culturale in Italia e all’estero, coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, e questa mostra ne è il coronamento.
MILANO – Fino al 10 dicembre sono in esposizione 10 capolavori di Piero Dorazio. Per questo importante omaggio milanese al maestro romano, Roberto Casamonti ha personalmente scelto alcune tele legate al rapporto professionale e personale che il gallerista ebbe con l’artista. Una delle opere più importanti è “Nel cuore verde” realizzata nel 1965 ed esposta alla Biennale di Venezia dell’anno successivo.
PARIGI – Fino al 22 dicembre In seguito al successo dello stand allestito con le Plastiche di Alberto Burri (1915 – 1995) ad Art Basel 2018, Tornabuoni Art, a più di quarant’annni dall’ultima retrospettiva in Francia al Musée National d’Art Moderne nel 1972, rende omaggio al maestro Burri con più di 30 opere, ripercorrendo l’intera carriera dell’artista umbro, dai suoi inizi, subito dopo la liberazione dal campo per prigionieri di guerra in Texas nel 1946, fino agli ultimi Cellotex degli anni novanta, passando per i Sacchi degli anni cinquanta, i Legni, i Ferri e le Combustioni degli anni sessanta, e i Cretti degli anni settanta.
LONDRA – Fino al primo dicembre Tornabuoni Art London ha in esposizione tele di Afro Livio Basaldella, meglio conosciuto con il nome di Afro. L’esposizione è accompagna da una pubblicazione, realizzata sotto la supervisione di Philip Rylands, direttore emerito della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che è anche l’autore di uno dei saggi all’interno del catalogo. L’obiettivo della mostra è quello di avvicinare il pubblico inglese ad approfondire la conoscenza dell’unico espressionista astratto italiano, il cui lavoro è stato raramente esposto nel Regno
In aprtura: foto di particolare Rosso e Nero di Alberto Burri, 1950.