C’era una volta la caramella alla menta che nasceva attorno al buco. Ma qui a Canegrate, in una strana piazza che si sviluppa asimmetricamente attorno a vecchie vie, una fontana, una chiesa e deliziosi portici, hanno fatto di meglio. Hanno individuato un caveau di una (ex) banca e gli hanno costruito attorno e sopra un piccolo rifugio enoico e gourmand. È la Banca dei Sapori (Canegrate, piazza matteotti 19, telefono 0331403981), un’enoteca con cucina che nasce dalla passione e dalla abnegazione di Mario Belviso che ha portato lungo l’asse del Sempione i gusti, una location e una modalità di servizio che non stonerebbero nei locali del centro sotto la madonnina.
I cavalli di battaglia della Banca? Oltre al già citato forziere sotterraneo, arredato con gusto e tappezzato da una pregevole e amplissima selezione di bianchi, rossi e bollicine da tutto il mondo, c’è l’accoglienza attenta e schietta dell’oste nonché patron Mario. Ma anche una cucina pulita, leggera, moderna e attenta alle tendenze del momento. E quindi si può godere delle crudità di pesce con germogli, di un eccellente patanegra con giardiniera artigianale oppure delle acciughe cantabriche con maionese al peperone e burro.
Il carnaroli tra i primi è invece un punto fermo – e come potrebbe non esserlo in un ristorante lombardo che si rispetti – la fantasia della cucina lo trasforma poi in risotto con asparagi e blu di capra. I secondi sono in genere di pesce, come la piovra caramellata, caviale di melanzana al faggio e burrata di Andria, e si completano con una piccola offerta di tagli di manzo o di agnello.
Si chiude con soddisfazione, la mano che confeziona i dessert è abile e pregevoli sono i risultati finali. Anello di sfoglia con crema alla ricotta e vaniglia e bouquet di frutti rossi, oppure crema al lampone profumata allo zenzero con sfera di gelato alla pera e caviale di balsamico. La bocca è soddisfatta, il corpo leggero e l’animo acquista serenità.