“Narrerò una storia dell’antichità che ho udito da un uomo ormai anziano” così Crizia dice nei dialoghi di Timeo e Crizia scritti da Platone nel IV a.c.. Platone narra il mito di Atlantide, una potenza navale situata oltre le Colonne d’Ercole, un’isola perduta di cui ancora non si conosce l’esatta ubicazione.
Ieri dopo un lungo viaggio attraverso il Pop, Cinema e Minimalismo il maestro Fabio Barnaba, a Taranto per un evento di beneficenza, ci ha portato oltre le “Colonne d’Ercole”, ci ha indicato la corretta via per ritrovare Atlantide. Si perché Atlantide, che è il nome del suo prossimo lavoro discografico, è si un’isola ma è situata dentro ognuno di noi, giù nel profondo dell’anima, dove tutti, prima o poi, sprofondiamo quando ci sentiamo sconfitti ma è dove risiede la nostra forza interiore per riemergere, lì è dove nascono le nostre ispirazioni.
Nell’incantevole scenario della Masseria Pizzariello Carducci della Famiglia Varvaglione, potremmo dire oltre le “Colonne della città di Taranto”, il M° Fabio Barnaba ha presentato la sua Atlantide durante la seconda edizione dell’evento di beneficenza C.U.R.A., Cultura Unione Ricerca Ambiente, organizzato dalla Pro Loco di Leporano nelle persone di Antonella Falcioni e Angela Riccardo, evento a favore della Onlus Magic For Children di Marco Berry (inviato delle Iene) e del Prof. Piero Abruzzese (cardiologo), presente all’evento.
All’ingresso della Tenuta la famiglia Varvaglione, ha offerto una selezione di vini della loro prestigiosa produzione “Portare in una bottiglia il fascino della cultura di un territorio unico: ecco l’ambizioso progetto di Varvaglione 1921”.
Durante il viaggio verso Atlantide, il maestro Fabio Barnaba era accompagnato sul palco dai Maestri della Magna Grecia Maurizio Lomartire, Paola Vania, Lucia Forzati e Antonio Errico e da due prestigiosi ospiti, il maestro Giuseppe di Gioia al Flauto traverso con il quale hanno eseguito un pezzo del grande Ennio Morricone e da Antonia Laganà che ha cantato tra le altre “Almeno tu nell’universo” e “La Nevicata del ’56” scritta da Franco Califano.
Proprio con “La nevicata del ’56” Fabio Barnaba ha diretto l’orchestra dell’ultima edizione del Festival di Sanremo per Giordana Angi nella serata delle cover. Non certamente nuovo al Festival perché il maestro ha scritto, tra le altre, la partitura orchestrale per “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani, vincitore nel 2017 .
Il viaggio verso Atlantide è continuato, tra le altre, con “Elisìr”, “Behind the armor”, “Missing you”, “Sakamoto hero” e con “Martina” «Zio Fabio, sono diventato zio – racconta Fabio Barnaba – di una bellissima bambina che si chiama Martina e sono stato colto da una totale ispirazione e così ho scritto Martina».
Come detto non solo brani composti da Fabio Barnaba ma anche “Kiss the rain” di Yiruma pianista e compositore sudcoreano, “Forbidden Colors” del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, “Playing love” e “Gabriel’ Oboe” di Ennio Morricone, “Back to Black” di Amy Winehouse .
Il viaggio alla riscoperta dell’isola perduta è compiuto ora sta ad ognuno di noi trovare quella forza e quella intensità che il maestro Fabio Barnaba trasmette durante l’esecuzione delle sue creazioni.
Da Taranto, testo e foto di Nicola Di Dio