L’abbiamo conosciuta come una Barbarella in lurex santificata dall’electro-pop, vincitrice dell’esordiente sgangherato e affascinante fenomeno rionale Sannolo. Il festival semiserio della canzone di NoLo, il quartiere milanese a Nord di Loreto, voleva scimmiottare ironicamente Sanremo nel 2017, è diventato esso stesso uno standard a cui assomigliare. Grande attesa quindi al Cinema Beltrade, epicentro della rivoluzione cultural-glocal del quartiere dei creativi, per Sannolo 2018 che apre le tende come un allegro accampamento che più camp non si può, in pompa magna in location de-istituzionalizzata l’11 aprile per tre serate.
Oggi che l’eroina di Invece No ha assunto la direzione artistica e conduzione dell’imminente nuova edizione tutti si chiedono: come sarà dare seguito ad un esordio così dirompente?
“Sarà molto divertente, questo è sicuro. La scorsa e prima edizione ha sicuramente gettato le fondamenta di un evento che mi auguro diventerà un appuntamento fisso per il quartiere, come la sinusite a primavera. Quest’anno però sarà tutto più bello perchè invece di cantare mi sono occupata della direzione artistica e insieme a me Lorenzo Campagnari che è famoso ovunque tranne a NoLo, ha dato forma ad un racconto che ci porterà attraverso tante storie. Quelle dei cantanti e quelle del quartiere, in un viaggio che cambia spesso rotta e proporrà dei testa coda per l’anima ma anche per gli occhi. Ci saranno molte sorprese e alcuni imprevisti e sarà una grande festa dove si potrà accedere solo con ironia e acquistando un biglietto”.
Lorenzo Campagnari è l’altro nome che segnerà questa edizione. Attualmente nel team autoriale de L’Isola dei Famosi a Mediaset, si appresta a passare poi subito alla costruzione del faraonic talent X Factor per Sky. Nel mezzo, il passaggio avanguardista tra Ferrante Aporti e viale Monza. Poco trapela sullo scenario in cui si muoverà l’ambizioso immaginario del regista.
Abbiamo provato a chiedere lumi a chi ha sbirciato le prove in location (mica tanto) segreta del quartiere e ci hanno assicurato che si tratta di sperimentazione che va da Pretty in Pink rovesciato a Very Victoria anabolizzato. Rovyna ci stupirà, quindi, da perfetta incarnazione pagana approdata al Beltrade, del monito di Amanda Lear: Never Trust a Pretty Face.